Intervento tratto da Tuttoscuola.
Il Trattato di Roma del 1957 istitutivo della Comunità Economica Europea, e i successivi Trattati, hanno sempre escluso che gli organi comunitari, a partire dalla Commissione, potessero in alcun modo ledere l’autonomia degli Stati aderenti in materia di politica scolastica. Il divieto di “armonizzazione legislativa” ad opera della Cee (poi Ue), costantemente confermato per i sistemi educativi, è sempre stato meno drastico per la formazione professionale. L’art. 128 del Trattato di Roma stabilisce infatti che “Su proposta della Commissione e previa consultazione del Comitato economico e sociale, il Consiglio fissa i principi generali per l’attuazione di una politica comune di formazione professionale che possa contribuire allo sviluppo armonioso sia delle economie nazionali sia del mercato comune”.
È giunto il momento, di fronte ai rischi di disgregazione dell’Ue a 27, di chiederci se la mancanza di una scuola europea (o almeno di un core curriculum condiviso, comprensivo di elementi di storia e di educazione civica in chiave europea) non abbia contribuito alla crescita dei sentimenti nazional-sovranisti, che tendono a dimenticare che la storia dell’Europa fino al 1945 è stata soprattutto una storia ininterrotta e terribilmente sanguinosa di conflitti tra Stati nessuno dei quali, dopo il crollo dell’Impero romano, è stato in grado di conquistare l’egemonia a livello continentale o di promuovere un’aggregazione federale sul modello degli USA: gli Stati Uniti d’Europa.
Oggi le tre superpotenze planetarie con le quali l’Europa dovrebbe confrontarsi e competere, gli Usa, la Russia e la Cina, hanno sistemi scolastici nazionali, pur ciascuno con caratteristiche peculiari, e – oltre che una lingua nazionale – piani di studio che garantiscono una formazione di base fino ai 18 anni con elementi comuni, che concorrono alla costruzione dell’identità nazionale. I 51 Stati che formano gli Usa hanno una scuola di base comune di dodici anni (il cosiddetto K12), egualmente la Russia e la Cina, malgrado le forti differenze regionali. Si tratta di tre Paesi-continente. L’Europa è invece un continente non-Paese. Anche perché non ha un sistema scolastico che aiuti a darle un’identità forte.