Bruxelles – Nonostante tutto, nonostante i dazi sui prodotti ‘made in Ue’, agli occhi degli europei gli Stati Uniti restano “amici”, “partner”. Sono le parole utilizzate dal capo del servizio del portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, parlando della missione che vedrà impegnato mercoledì a Washington D.C. il presidente dell’esecutivo comunitario, Jean-Claude Juncker. Questi non sarà alla Casa Bianca per negoziare qualcosa. “Sarà un’occasione per mantenere aperto il dialogo” con Donald Trump. “Il presidente si sente pronto a difendere il commercio libero, aperto e leale”, premette Schinas. Questa del resto è la missione del team Juncker, atteso mercoledì da un impegno comunque non semplice. SI tratta di convincere la controparte americana a tornare sui propri passi, a rimuovere i dazi già imposti e a non imporne di nuovi.
“E’ un occasione per sdrammatizzare”, continua il capo dei portavoce della Commissione, che non si sbilancia né sugli esiti né su quello che l’Europa potrà portare all’attenzione di Trump. Non c’è niente da negoziare, ma si può immaginare che ci possano essere disponibilità ad avviare un confronto commerciale, che resta comunque oggetto di mandato da parte degli Stati membri, interessati a risolvere la guerra dei dazi scoppiata tra quelli che una volta erano amici e che la Commissione considera ancora tali, nonostante tutto. Con Juncker voleranno a Washington D.C. anche il commissario per il Commercio, Cecilia Malmstrom, il capo di gabinetto di Juncker, Clara Martinez Alberola, e il segretario generale della Commissione, Martin Selmayr.