Roma – Dopo mesi di accuse attacchi, strascichi di campagna elettorale e colpi senza sconti tra maggioranza e opposizione, con la nomina delle commissioni di garanzia la maggioranza prova a fare pace con l’opposizione parlamentare. Si può leggere in questa chiave l’esito delle nomine avvenute oggi, con la presidenza della commissione di Vigilanza Rai al senatore di Forza Italia Alberto Barachini, e la guida del Comitato per la sicurezza della Repubblica (Copasir) al deputato dem Lorenzo Guerini.
La figura di Barachini, portavoce del leader azzurro Silvio Berlusconi, serve a rasserenare gli animi con l’ex cavaliere, dopo che il capo politico del M5s Luigi Di Maio, nella lunga fase di consultazioni che hanno portato alla nascita del governo giallo-blu, aveva usato toni aggressivi sul conflitto di interessi e sull’operato delle tv berlusconiane. Va precisato, però, che i pentastellati hanno consentito ma non sostenuto la nomina di Barachini, dal momento che hanno optato per la scheda bianca.
Affidando il Copasir a Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd con Matteo Renzi, si tende una mano anche al Partito democratico, dopo che l’iniziale ostracismo adottato nei confronti dei dem sembrava tradursi in una totale esclusione degli esponenti del partito che ha governato la passata legislatura. Invece, dopo l’elezione di Ettore Rosato – altro renziano – alla vicepresidenza della Camera, l’indicazione di Guerini alla guida dell’organismo di controllo sull’attività dei servizi segreti è un ulteriore distensione nei confronti dell’ex-nemico numero uno.