Roma – Il ministro dell’Interno Matteo Salvini lo aveva annunciato la scorsa settimana, e la richiesta sarà formalizzata oggi nella riunione del Comitato politico e di sicurezza, dove il rappresentante italiano chiederà ai colleghi Ue una revisione del Piano operativo di Sophia, l’operazione europea contro il traffico di migranti nel Mediterraneo. Lo ha annunciato con una nota la Farnesina, facendo sapere che la questione è stata sottoposta dallo stesso ministro all’alta rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell’Ue, Federica Mogherini, dalla cui iniziativa, nel 2016, nacque in pochi mesi la missione che ha sostituito l’operazione italiana Mare Nostrum, ma che prevede comunque lo sbarco in Italia di tutti i migranti soccorsi.
Queste regole, “da parte italiana non vengono più ritenute applicabili, anche alla luce delle recenti conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno”, avverte la Farnesina che sostiene a livello diplomatico la posizione del vicepremier Matteo Salvini e, soprattutto l’azione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’obbiettivo è di istituzionalizzare quanto avvenuto per i 450 migranti recentemente sbarcati a Pozzallo, ovvero la redistribuzione tra i Paesi Ue dei naufraghi soccorsi nel Mediterraneo, i quali poi, in alcuni casi, diventano richiedenti asilo.
Quello della modifica del piano operativo della missione Sophia è un tentativo già percorso, senza successo, dal predecessore di Salvini al Viminale, l’ex ministro Marco Minniti, quale aveva già proposto una suddivisione dell’accoglienza, ottenendo però un rifiuto dai colleghi europei. Difficilmente la richiesta italiana potrà essere accolta anche dopo questo nuovo tentativo, dal momento che, per cambiare le regole della missione Eunavfor-Med serve l’unanimità.
Da Baku, dove si è recato per accompagnare il presidente della Repubblica sergio Mattarella nella sua visita in Azerbaigian, il titolare degli esteri si mostra tuttavia ottimista. “Gli episodi ultimi che abbiamo vissuto con la risposta di altri Paesi” disponibili ad accogliere una quota dei 450 migranti sbarcati a Pozzallo, indica Moavero, “dimostrano che è cambiata l’atmosfera generale” nell’Ue. “In coerenza con questo”, prosegue il ministro, “abbiamo fatto un passo formale per chiedere che non sia più l’Italia l’unico porto di approdo per le persone salvate nella nostra zona di responsabilità. Vediamo quale sarà la risposta”.