Bruxelles – Nessuna novità apparente nel nuovo documento presentato dal governo Britannico per il dopo Brexit. Nelle 104 pagine del testo vengono ribaditi concetti già espressi, con forse una più ampia argomentazione politica per costruire “un Paese più forte, più giusto, più unito e più proiettato all’esterno”.
Si ribadisce lo stop a chi, cittadino europeo, vorrebbe recarsi nel regno per cercare lavoro, a meno che non si tratti di “medici, infermieri, ingegneri” o altro personale altamente qualificato. La cosa dovrebbe poter essere, ovviamente, reciproca, con Ue e Uk che si scambiamo “i loro talenti” anche dopo la Brexit, così come accade ora.
Il governo May, per buona grazia, annuncia anche di non voler creare un regime di visti per i turisti, che potranno liberamente andare a spendere i loro soldi in Gran Bretagna, o per chi avrà un lavoro temporaneo. Ben accetti saranno anche gli studenti.
Il “libro bianco” enfatizza la fine della libera circolazione delle persone alla fine del periodo di transizione nel dicembre 2020, ma prudentemente afferma anche che sarà necessario riconoscere “la profondità della relazione e gli stretti legami tra i popoli del Regno Unito e dell’Ue”.
Come previsto nel testo ci sono le proposte di approvare un “regolamento comune” delle norme sugli alimenti e sulle merci dopo la Brexit e un “accordo doganale agevolato”, sostanzialmente una zona di libero scambio, in cui il Regno Unito diventi collettore dei dazi doganali sia del Regno Unito sia dell’Ue per le merci in entrata Gran Bretagna, considerando le diverse tariffe per quelle che restano nell’Isola da quelle destinate al Continente.