Bruxelles – Dopo i “temporali” degli ultimi giorni, provocati dalle critiche mosse dal presidente statunitense Donald Trump ai membri dell’Alleanza atlantica e allo stesso sodalizio difensivo, al termine dei primo giorno di summit Nato il cielo sopra il comando militare di Evere (Bruxelles) sembra rasserenarsi.
Nella dichiarazione dei capi di Stato e di Governo rilasciata al termine della riunione dell’11 luglio, l’unità e la solidarietà tra gli alleati sono al primo posto, e, in generale, tutte le misure previste sono state confermate. Luce verde, quindi, per il potenziamento del fronte Sud dell’Alleanza, chiesto dall’Italia, e per il rafforzamento della struttura di comando, la creazione di un centro in Belgio per le minacce cibernetiche, il dialogo per l’ingresso della Macedonia e l’avvio di operazioni di training in Iraq.
“Abbiamo avuto discussioni e divergenze – ha detto un soddisfatto segretario della Nato Jens Stoltenberg durante la conferenza stampa pomeridiana – ma tutti siamo stati d’accordo e abbiamo preso delle decisioni che spingono avanti questa alleanza e ci rendono più forti”.
Il fronte Sud – Con quanto stabilito, la Nato viene incontro alle richieste dell’Italia in merito a un riequilibrio dell’Alleanza sul fronte Sud, per arginare il terrorismo e contrastare il problema migratorio. La decisione include la creazione di un hub a Napoli e la maggiore attenzione al fianco meridionale grazie ad accordi di partenariato siglati con la Tunisia e la Giordania.
L’hub partenopeo ha come obiettivo quello di monitorare la situazione nei Paesi del Mediterraneo meridionale e del Medio Oriente, in modo tale da avere un’adeguata consapevolezza delle minacce che incombono da Sud, contrastando, allo stesso tempo, il terrorismo e l’nstabilità.
Sul fronte italiano, è stata da più parti espressa soddisfazione per la decisione. Fonti governative riferiscono che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è soddisfatto del “pacchetto Sud” e della piena operatività stabilita per l’hub di Napoli, nel quadro di un fronte meridionale dell’Alleanza che costituisce un punto “fondamentale” per l’Italia.
“Abbiamo chiesto una Nato più versatile e flessibile, che oltre a Est sappia guardare anche a Sud, dunque nel Mediterraneo, una regione complessa quanto strategicamente importante per il nostro Paese”, ha commentato su Facebook la titolare della Difesa Elisabetta Trenta.
L’Italia vorrebbe che la Nato, ha scritto la ministra, desse “un maggiore sostegno anche all’Ue sulle principali sfide che ci troviamo di fronte: lotta al terrorismo e al traffico di esseri umani”. “Ottimi risultati sono stati ottenuti sull’hub regionale per il Sud: crediamo che una politica più a sostegno dei propri partner rafforzerebbe l’Alleanza stessa, offrendo una cornice di sicurezza più solida.”
Secondo fonti di Palazzo Chigi, durante il meeting Conte ha parlato del problema migratorio nel bilaterale effettuato con il primo ministro polacco, durante il quale il capo del governo italiano avrebbe espresso l’auspicio dell’accoglienza, da parte di Varsavia, dei principi espressi durante l’ultimo Consiglio europeo in merito alla questione migratoria.
L’Italia, stando a quanto riferito dalle fonti, ha anche tenuto un bilaterale con la Germania espressamente richiesto da Merkel. Non è dato sapere, per il momento, il contenuto preciso del dialogo tra i due capi di governo, anche se, alla vigilia dell’incontro tra i ministri degli interni italiano, austriaco e tedesco in Austria sui migranti, è lecito supporre che il tema in discussione sia stato quello dei movimenti secondari.
Dallo stesso funzionario del governo italiano, inoltre, si apprende di uno scambio di battute che tra Trump e Conte con il presidente Usa. Trump, avrebbe chiesto a Conte della situazione in Italia con le frontiere, e il presidente del Consiglio avrebbe risposto: “Bene ma Emmanuel (Macron, il presidente francese che si trovava a fianco, ndr) – non mi aiuta”.
Suddivisione degli oneri – Nonostante i leader Nato abbiano dichiarato, nel documento conclusivo del summit, di essere a buon punto nel raggiungimento del target di spesa sulla Difesa, fissato al 2% del Pil per ciascun Paese, il capo della Casa bianca continua con le lamentele degli ultimi giorni, e avrebbe addirittura chiesto un raddoppio della spesa al 4%.
La questione della suddivisione degli oneri aveva creato più di un maldipancia negli ultimi due giorni, dopo i tweet e le dichiarazioni piccate di Trump contro gli alleati, in particolar modo la Germania – seguite nel pomeriggio da toni più distesi.
Secondo quanto riportato dai leader Nato, “tutti gli alleati hanno iniziato a aumentare la loro spesa per la difesa” e due terzi di essi “hanno piani nazionali per spendere il 2% del loro prodotto interno lordo in difesa entro il 2024”, il che costituisce un “progresso considerevole” dimostrato da “quattro anni consecutivi di crescita in spesa”.
Questa, ha detto Stoltenberg “è una buona notizia”, dal momento che interrompe “il trend del taglio di spese militari che è andato avanti per decadi”. “Ci stiamo muovendo”, ha aggiunto il numero uno della Nato, verso “quanto deciso nel 2014″, quando “solo 3 alleati” raggiungevano il 2%, ora “sono 8” e la maggioranza dei Paesi “si è impegnata” a raggiungere il target.
Non sembra d’accordo con Stoltenberg, Trump. Dopo aver chiesto, durante il meeting, il raddoppiamento del budget al 4% – secondo quanto dichiarato dal presidente bulgaro Rumen Radev – è tornato alla carica con un tweet al termine della giornata, insistendo per un pagamento immediato del 2%.
“Perché ci sono solo 5 su 29 Paesi – ha twittato Trump, escludendo dal conteggio 3 Paesi che spendono oltre l’1,9% del Pil in Difesa avvicinandosi molto al target fissato – che hanno tenuto fede al loro impegno? Gli Stati Uniti stanno pagando la protezione dell’Europa, perdendo miliardi in commercio”. Gli alleati “devono pagare il 2% immediatamente, non entro il 2025” (la data prevista è il 2024).
What good is NATO if Germany is paying Russia billions of dollars for gas and energy? Why are there only 5 out of 29 countries that have met their commitment? The U.S. is paying for Europe’s protection, then loses billions on Trade. Must pay 2% of GDP IMMEDIATELY, not by 2025.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 11, 2018
Rafforzamento Nato – Tra le altre decisioni, i leader dell’Alleanza atlantica hanno confermato il rafforzamento delle attività operative previsto, con 1200 unità di personale da stanziare in Germania (a Ulm) e in Virginia, a Norfolk. Inoltre, è stato confermato l’accordo sulla cosiddetta “Four thirties” – o ‘Readiness initiative’ – che prevede di avere schierati entro il 2020, 30 battaglioni meccanizzati, 30 squadroni aerei e 30 navi da guerra in grado di essere operativi in 30 giorni.
In aggiunta, i leader hanno concordato sulla creazione di un centro per le operazioni cyber presso il Comando Nato di Mons e lanciato una nuova missione in Iraq, che ha come finalità quella di addestrare le forze locali. Infine, è stato dato il via libera all’apertura dei negoziati per l’ingresso della Macedonia nell’Alleanza. Questa, ha commentato Stoltenberg è “l’opportunità della vita” per la Macedonia, che si verificherà, tuttavia, “solo se avverrà la modifica del nome” del Paese, come concordato in uno storico accordo con la Grecia a giugno.