Bruxelles – “Cara America, apprezza i tuoi alleati”, perché “in fin dei conti non ne hai così tanti”. Così il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha risposto, alla vigilia del summit Nato a Bruxelles, alle accuse che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha mosso contro gli europei, rei di non spendere abbastanza per la difesa.
Le dichiarazioni arrivano mentre Tusk, insieme al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, firmavano, il 10 luglio, una dichiarazione congiunta per riaffermare l’importanza della cooperazione in ambito Nato (che, negli ultimi tempi, è aumentata in diversi settori).
“Vorrei rivolgermi direttamente al presidente Trump – ha polemizzato Tusk – che da molto tempo critica l’Europa quasi quotidianamente per, a suo avviso, i contributi insufficienti alle capacità di difesa comuni e per vivere sulle spalle dagli Stati Uniti. Caro Presidente Trump: l’America non ha e non avrà un alleato migliore dell’Europa” e questo va ricordato “domani al vertice Nato, ma soprattutto quando incontrerà il presidente russo Putin a Helsinki. Vale sempre la pena sapere: chi è il tuo amico strategico? E chi è il tuo problema strategico?”, ha aggiunto Tusk.
“Oggi gli europei spendono in difesa molto più della Russia e tanto quanto la Cina – ha aggiunto il presidente del Consiglio Ue – e penso che non abbia alcun dubbio, signor Presidente, che si tratti di un investimento nella difesa e nella sicurezza comuni americane ed europee” cosa che “non si può dire con fiducia della spesa russa o cinese”.
“Il denaro è importante, ma la vera solidarietà è ancora più importante”, ha rivendicato Tusk, che si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: “Voglio smentire la tesi del presidente americano, secondo cui gli Stati Uniti da soli proteggono l’Europa dai nostri nemici e che gli Stati Uniti sono quasi soli in questa lotta. L’Europa – ha ricordato – è stata la prima a rispondere su larga scala quando gli Stati Uniti sono stati attaccati e hanno chiesto solidarietà dopo l’11 settembre. I soldati europei hanno combattuto fianco a fianco con i soldati americani in Afghanistan. 870 uomini e donne europei coraggiosi hanno sacrificato la vita, tra cui 40 soldati dalla mia patria, la Polonia”.
Prima di partire per Bruxelles per partecipare al vertice Nato, con una serie di tweet dai toni – come sempre – coloriti, Trump aveva criticato aspramente i partner dell’Alleanza, in particolare la Germania, giudicando la porzione di bilancio da essi riservata alle spese militari inadeguata.
“Gli Stati Uniti spendono molto più nella Nato che qualsiasi altro Paese” e “questo non è né giusto né accettabile”, aveva scritto Trump, aggiungendo: “I Paesi devono fare molto di più” dal momento che “la Germania è al 1%, gli Stati Uniti al 4% e della Nato beneficia “molto più l’Europa che gli Stati Uniti”. “Da un certo punto di vista, gli Stati Uniti pagano il 90% della Nato, con alcuni Paesi” in nessun modo “vicini all’impegno del 2%”, aveva concluso il presidente statunitense.
In realtà, un’analisi pubblicata della stessa Alleanza, il contributo diretto di Washington alla Nato è del 22%. In aggiunta, i Paesi Nato dell’Ue hanno aumentato le loro spese militari, complessivamente, di 87 miliardi di euro. L’impegno per raggiungere il tanto agognato (da Washington) 2%, è stato preso nel 2014 su base decennale – dopo oltre 25 anni di tagli alla spesa e come risposta all’annessione russa della Crimea. Quindi ci sarebbe ancora tempo per raggiungere il target, e, inoltre, la dicitura utilizzata è incerta, dal momento che si prevede che gli Stati debbano “muoversi verso” il 2%, anche se Trump considera la cifra come il minimo sindacale.
Già i primi di luglio, Trump aveva indirizzato una serie di missive ai suoi alleati Nato – comprese Germania e il Belgio – bacchettandoli per i contributi insufficienti e avvertendo di essere a corto di pazienza. Ma né i tweet né la lettera sono casi isolati. La posizione del presidente Usa rispecchia quella da lui stesso manifestata in altre occasioni ed è la stessa dei suoi predecessori, democratici inclusi (Barack Obama come Bill Clinton).
Resta da vedere adesso quale sarà il destino della tanto celebrata cooperazione euro-atlantica delle dichiarazioni congiunte, mentre, a parte le polemiche tra alleati, alcuni Stati europei pensano a costruirsi la propria forza militare staccata dalla Nato, Trump incontrerà Putin il 13 luglio (dopo aver incontrato il leader nord coreano Kim Jong-Un il mese scorso) e infuria la guerra commerciale tra Unione e Stati Uniti, con Trump che non smette mai di ricordarlo.
E, a tal proposito e a coronamento dello sfogo sulle spese militari, Trump ieri ha scritto: “l’Unione europea ha un surplus commerciale di 151 milioni di dollari con gli Stati Uniti, con grandi barriere sui beni europei. NO”. Tra Usa e Ue è, al momento, in atto una sorta di “guerra commerciale”, iniziata con la creazione barriere commerciali da parte di Washington su alluminio e acciaio europei.