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    Home » Economia » Ue-Giappone, cosa prevede l’Accordo commerciale

    Ue-Giappone, cosa prevede l’Accordo commerciale

    Firmato ufficialmente il 17 luglio a Tokio. Ecco cosa vuol dire per l'Italia. Juncker: "Molto più di un accordo commerciale". Siglata anche un'intesa bilaterale sulla protezione dei dati

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    9 Luglio 2018
    in Economia

    Bruxelles – Ecco una tabella che spiega in sintesi i contenuto dell’Accordo commerciale raggiunto tra Unione europea e Giappone, che è stato firmato il 17 luglio a Tokio. “E’ un momento storico per il commercio libero e leale – ha detto il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker in occasione della firma -, con soluzioni vincenti per tutti”.

    A questo link, curato dalla Commissione europea, i numeri tra Giappone e Italia.

    L’accordo eliminerà la stragrande maggioranza del miliardo di euro di dazi pagati ogni anno dalle aziende dell’Ue che esportano in Giappone e ha portato alla rimozione di una serie di ostacoli normativi di lunga data, ad esempio sulle autovetture. Aprirà inoltre il mercato giapponese di 127 milioni di consumatori alle principali esportazioni agricole dell’Ue e aumenterà le opportunità di esportazione dell’Ue in una serie di altri settori.

    L’accordo di partenariato economico rafforzerà inoltre la cooperazione tra l’Europa e il Giappone in una serie di settori, riaffermerà il comune impegno per lo sviluppo sostenibile e include per la prima volta un impegno specifico per l’accordo sul clima di Parigi.

    Secondo Juncker il documento firmato oggi “è molto più di un accordo commerciale, è ovviamente uno strumento che creerà opportunità per le nostre aziende, i nostri lavoratori e i nostri cittadini e che stimolerà le economie europea e giapponese, ma è anche una dichiarazione per il suo contenuto, per la sua portata e anche per la sua tempistica”. Secondo il presidente della Commissione europea i due firmatari, “che rappresentano insieme quasi un terzo del Pil mondiale, ribadiscono il loro impegno a sostenere i più alti standard in settori quali lavoro, sicurezza, ambiente o la protezione del consumatore, e quello che stiamo dicendo è che crediamo in un commercio aperto, equo e basato sulle regole: quello che stiamo dicendo è che un accordo commerciale non è un gioco a somma zero, ma un vantaggio per entrambe le parti coinvolte. Questo accordo porterà benefici tangibili a entrambe le parti e allo stesso tempo salvaguarderà le rispettive sensibilità”.

    Secondo Cecilia Malmström, commissario per il commercio, “insieme al Giappone, stiamo inviando un forte segnale al mondo che due delle sue maggiori economie continuano a credere nel libero commercio, opponendosi sia all’unilateralismo sia al protezionismo,  e i cui benefici economici sono chiari. Rimuovendo miliardi di euro di dazi, semplificando le procedure doganali e affrontando gli ostacoli al commercio al di là delle frontiere, offrirà opportunità per le imprese di entrambe le parti di incrementare le esportazioni e espandere le loro attività”.

    Malmström spiega che il settore agricolo europeo in particolare “ha qualcosa da festeggiare con l’accesso all’enorme mercato giapponese e la protezione di oltre 200 cibi e bevande distintivi come lo Champagne e il prosciutto di Parma. Chiedo ora al Parlamento europeo di approvare rapidamente questo accordo in modo che le imprese, i cittadini e gli agricoltori possano trarne i benefici il prima possibile”.

    Inoltre, sempre il 17 luglio, l’Unione europea e il Giappone hanno siglato un accordo per creare il più grande spazio al mondo di circolazione sicura dei dati, concludendo positivamente i colloqui sull’adeguatezza reciproca, convenendo di riconoscere come “equivalenti” i rispettivi sistemi di protezione dei dati. In futuro i dati potranno quindi circolare in modo sicuro tra l’Ue e il Giappone.

    Ciascuna parte avvierà ora le procedure interne per l’adozione della decisione di adeguatezza. Per l’Unione europea, queste prevedono l’ottenimento del parere del comitato europeo per la protezione dei dati e il via libera di un comitato composto di rappresentanti degli Stati membri dell’Ue. Una volta terminata la procedura, la Commissione adotterà la decisione di adeguatezza sul Giappone.

    Věra Jourová, commissaria per la Giustizia, ha spiegato che “il Giappone e l’Ue sono già partner strategici. I dati sono il carburante dell’economia globale e questo accordo ne permetterà la circolazione sicura tra i nostri paesi, a vantaggio sia dei cittadini sia delle economie. Nel contempo ribadiamo l’impegno a rispettare valori comuni in materia di protezione dei dati personali. Per questo sono pienamente convinta che, collaborando, possiamo definire le norme globali per la protezione dei dati e dare prova di leadership comune in questo importante settore”.

    L’accordo sull’adeguatezza reciproca creerà il più grande spazio al mondo di trasmissione sicura dei dati, sulla base di un livello elevato di protezione dei dati personali. I cittadini europei i cui dati personali saranno trasferiti in Giappone beneficeranno di una protezione dei dati forte, in linea con le norme dell’Ue. L’accordo inoltre andrà a completare l’accordo di partenariato economico Ue-Giappone, e le imprese europee potranno beneficiare del flusso senza ostacoli di dati con il Giappone, partner commerciale fondamentale, e dell’accesso privilegiato ai 127 milioni di consumatori giapponesi. Con questo accordo, l’Ue e il Giappone, sottolinea la Commissione europea, “affermano che, nell’era digitale, la promozione di norme elevate di tutela della vita privata e la facilitazione del commercio internazionale vanno di pari passo. A norma del regolamento generale sulla protezione dei dati, una decisione di adeguatezza è il modo più diretto per garantire la sicurezza e la stabilità dei flussi di dati”.

    Tags: accordo commercialeCecilia MalmstromCetacontenutifirmaGiapponeitaliaJean-Claude Junckernumeriprotezione datiueVera Jourova

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