Bruxelles – I cittadini extracomunitari esenti dall’obbligo di visto dovranno ottenere un’autorizzazione prima di recarsi nell’Unione europea. Lo dispone una nuova normativa comunitaria approvata oggi dal Parlamento europeo e che dovrà essere ora formalmente approvata anche dal Consiglio dei ministri Ue.
Il nuovo sistema europeo d’informazione e autorizzazione di viaggio (Etias), che dovrebbe essere operativo nel 2021, consentirà controlli avanzati sui viaggiatori esenti dall’obbligo del visto. Inoltre, i viaggiatori che possono rappresentare un rischio per la sicurezza, ad esempio in caso di immigrazione irregolare o elevato rischio epidemico, si vedranno negare l’accesso.
I cittadini degli oltre 60 paesi e territori esenti dall’obbligo del visto che entrano nell’Ue dovranno compilare un modulo elettronico prima del viaggio previsto, con i loro dati personali (compresi nome, data e luogo di nascita, sesso e nazionalità), le informazioni sui documenti di viaggio (validità, paese di rilascio), l’indirizzo di residenza e le informazioni di contatto, e il paese europeo in cui è previsto il primo ingresso.
Precedenti penali e viaggi nelle zone di conflitto
Il richiedente dovrà inoltre informare le autorità di qualsiasi condanna per reati gravi (quali terrorismo, sfruttamento sessuale dei bambini, tratta di esseri umani o traffico di stupefacenti, omicidio e stupro), del soggiorno in specifiche zone di guerra o di conflitto, nonché di qualsiasi precedente decisione amministrativa di lasciare il paese, nel corso degli ultimi dieci anni.
Nel caso di reati terroristici, il periodo si estenderà agli ultimi vent’anni e saranno necessari ulteriori chiarimenti sulla data e sul paese della condanna.
Controlli supplementari per valutare il rischio potenziale
Ogni domanda sarà automaticamente confrontata con tutte le banche dati pertinenti per verificare, tra l’altro, se il documento di viaggio utilizzato è stato segnalato come smarrito o rubato, e se la persona è ricercata per l’arresto. La stragrande maggioranza dei richiedenti otterrà l’autorizzazione quasi immediatamente.
In caso di una o più risposte positive alla verifica dei documenti o alle domande sui precedenti penali, i viaggi in zone di conflitto e un ordine di lasciare il paese, i dati verranno controllati manualmente e i casi di rischio per la sicurezza, di immigrazione irregolare o di epidemia verranno valutati individualmente.
La risoluzione legislativa è stata approvata con 494 voti in favore, 115 contrari e 30 astensioni.
Secondo la relatrice del Parlamento,, Kinga Gál (Ppe) “questo nuovo sistema contribuirà in modo significativo a migliorare la sicurezza dei cittadini dell’Ue. Si tratta quindi di un importante passo avanti verso sistemi d’informazione più forti e intelligenti per le frontiere e la sicurezza”.
Il numero di cittadini di paesi terzi esenti dall’obbligo di visto che si recano nei paesi Schengen continua ad aumentare: i cittadini non Ue, esenti dall’obbligo di visto, che attraverseranno le frontiere Schengen entro il 2020 saranno 39 milioni, rispetto ai 30 milioni nel 2014.