Roma – Visto che “nell’ultimo anno, da metà del 2017 a metà del 2018, gli arrivi attraverso il Mediterraneo e in Italia sono diminuiti dell’85%, la pressione si è abbassata” e “questo dovrebbe consentire a tutti i governi” di affrontare la questione migratoria con “razionalità, senza cedere alla emotività”. Da Tallin, il capo dello Stato Sergio Mattarella interviene sulla gestione dei migranti e la disputa che si sta riaprendo tra Italia e Austria sul valico del Brennero, la cui chiusura torna a essere minacciata da Vienna come conseguenza dell’accordo che dovrebbe riportare la pace tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il suo ministro degli interni Horst Seehofer.
Tra le “molte cose che contrassegnano l’Unione europea e la sua storica integrazione”, secondo il presidente della Repubblica “ve ne sono due che ne esprimono appieno l’anima: Erasmus e Schengen”. La possibilità di muoversi liberamente da uno Stato europeo a un altro, sottolinea l’inquilino del Quirinale, “è un dato irrinunciabile. Mettere a rischio questo è poco responsabile”, afferma. Bisognerebbe invece “evitare” di “parlare di chiusura dei confini, in un momento in cui tutto consentirebbe maggiore razionalità nell’analizzare e nel governare il fenomeno migratorio”.
Mattarella interviene anche sull’esito del Consiglio europeo della scorsa settimana. “È incoraggiante”, a suo avviso, perché i leader dei 28 hanno “assunto la consapevolezza che il problema è complessivamente dell’Unione, non dei singoli componenti”. Il presidente ritiene non fosse “quella la sede per decisioni operative, ma era la sede per indicare criteri. Naturalmente occorrerà poi dar loro concretezza con delle decisioni operative”, avverte il capo dello Stato, convinto “che vi siano possibilità per raggiungerle concordemente e positivamente”.