Bruxelles – A due giorni dal discorso del primo ministro polacco al Parlamento europeo sul futuro dell’Europa, la Commissione Ue ha avviato una procedura di infrazione contro la Polonia per una controversa legge che colpisce l’autonomia della Corte suprema.
Abbassando l’età pensionabile per i giudici della Corte, la misura decisa a Varsavia mira a mandarne a casa 27 su 72 – più di uno su tre – a partire dal 3 luglio. Tra gli obiettivi della legge polacca, c’è anche il primo presidente della Corte, che vedrebbe terminare in largo anticipo il suo mandato di sei anni.
Per chiedere una proroga – di tre anni e non rinnovabile – del mandato, la legge consentirebbe ai giudici di inoltrare una richiesta al presidente della Repubblica. Tuttavia, la decisione del presidente non è subordinata a nessun criterio preciso e contro di essa non è ammesso alcun ricorso per via giudiziaria.
“La Commissione ritiene che queste misure ledano il principio di indipendenza della magistratura, in particolare nell’aspetto dell’inamovibilità dei giudici”, si legge in un comunicato diffuso dall’esecutivo Ue il 2 luglio.
A dicembre, a seguito di ripetute violazioni dello stato di diritto, l’Ue aveva deciso di invocare l’articolo 7 contro la Polonia, una procedura mai utilizzata prima che, se portata a compimento può risultare nella sospensione del diritto di voto del Paese in questione in sede comunitaria.
Dopo aver constatato, la settimana scorsa, che Varsavia non ha attuato misure adeguate misure per arginare l’involuzione dello stato di diritto, il Collegio dei commissari Ue ha quindi deciso di avviare il procedimento d’infrazione.
“Dato lo stallo del dialogo sullo Stato di diritto e l’imminenza dell’applicazione del nuovo regime di pensionamento ai giudici della Corte suprema, la Commissione ha deciso di avviare con urgenza un procedimento d’infrazione”, si legge nel documento del braccio esecutivo Ue.
“Mentre la legge della Corte Suprema polacca è già stata discussa nel contesto del dialogo sullo stato di diritto tra la Commissione e le autorità polacche” essa “non è stata affrontata in modo soddisfacente nell’ambito di questo processo”, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce della Commissione Margaritis Schinas.
Per ironia della sorte, mercoledì il presidente polacco Mateusz Morawiecki sarà a Strasburgo durante la plenaria per una discussione col presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker del futuro dell’Unione – che, date le premesse, potrebbe risultare quantomeno imbarazzante.