Bruxelles – Tiene il punto, e si impegna a tenere ferma la posizione. Il presidente del Consiglio crede nei buoni risultati ottenuti dopo due giorni di vertice dei leader dell’Ue. Giuseppe Conte rivendica quanto fatto e quanto ottenuto, che è un passo avanti importante nei principi. Ora bisognerà fare in modo che i principi non restino. In questo il governo tiene una linea unica e decisa. “Con Salvini siamo sulla stessa lunghezza d’onda”, scandisce il capo del Governo durante la conferenza stampa finale del vertice del Consiglio europeo. Il ministro dell’Interno e leader della Lega dice di non fidarsi delle conclusioni. “Vogliamo vedere i fatti”, sottolinea Conte, ricordando di essere venuto a Bruxelles per “trovare un accordo su dichiarazioni”.
In punta di principio, l’Italia porta a casa porta risultati importanti. “Adesso c’è scritto che servono azioni condivise”. C’è scritto. Il nodo vero è tutto qui. Ora l’impegno dell’Italia dovrà essere quello di non lasciare su carta principi strappati faticosamente. In quest’ottica Conte lascia intendere di non essere pronto a mollare la presa. “Abbiamo chiarito fin dall’inizio che non avremmo accettato di ragionare sui movimenti secondari se prima non avessimo risolto e affrontato il problema dei movimenti primari. Così è stato”. E così sarà, perché concessioni non sono all’ordine del giorno. “Non ho sottoscritto né promesso a Merkel accordi per riprendere migranti dalla Germania”. Quindi ricorda che “c’è riforma di Dublino sullo sfondo”. Per avere bisognerà dare.
Ammette di essere stato “un po’” prepotente nelle trattative, ma che grazie a questo si sono strappate concessioni. “Abbiamo rivoluzionato il tavolo. Senza questo approccio i 28 non avrebbero mai deciso per un approccio globale”. Una vittoria, a vederla così. La vera sfida è da adesso in avanti. Alcuni leader, tra cui il francese Emmanuel Macron, ricordano a cose fatte di non essere a capo di Stati di primo arrivo. “Lo smentisco. Macron era stanco, abbiamo finito alle cinque”. Comunque sia, il dibattito sull’immigrazione non finisce qui.