Bruxelles – “Abbiamo trovato un consenso fragile, che non risolve tutti i problemi”. Il primo ministro bulgaro Boyko Borissov, nell’ultimo giorno effettivo della sua presidenza di turno dell’Unione europea, sintetizza così l’accordo trovato al Consiglio europeo sulla questione migranti, insistendo sul fatto che praticamente tutto “è su base volontaria. Abbiamo fatto grandi sforzi -racconta – per trovare un equilibrio nell’interesse di ciascuno”.
E’ una delle letture di queste Conclusioni che sembrano contenere poco in termini reali, ma delle quali l’Italia è soddisfatta anche se vuole vedere poi “la prova dei fatti”; come ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine dei lavori, durante i quali non è stato molto apprezzato l’atteggiamento un pò troppo aggressivo dell’Italia, come ha sottolineato anche Borissov. “Qualcuno ha cercato di mettere il veto su tutto – ha detto il primo ministro bulgaro – e questo è poco gradevole. Ma in democrazia bisogna dimostrare tolleranza”.
“Abbiamo fatto la parte più facile, ora dobbiamo implementare l’accordo”, ha ammesso il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che voluto sottolineare che, come chiedeva l’Italia, “abbiamo mandato un chiaro messaggio alle Ong che devono rispettare la legge”.
Tusk ha spiegato che “l’unico modo per aiutare l’Italia, la Grecia e i Paesi dell’Est è fermare o almeno ridurre l’immigrazione illegale, e dal 2015 l’abbiamo ridotta del 90 per cento”.
Il senso politico di questa disputa lo sintetizza Borissov, ripetendo quanto affermato anche dal presidente francese Emmanuel Macron: “Questa non è una crisi di migrazioni, è una crisi politica, perché i flussi sono fortemente in calo. Per questo ne abbiamo discusso tutta la notte”. Come a dire, la questione in ballo è cosa deve diventare questa Unione europea.