Bruxelles – “Nel Consiglio europeo di oggi e domani, chiediamo ai Paesi dell’Ue di concordare su un’azione comune per ridurre in maniera considerevole le morti nelle acque del Mediterraneo”. Lo comunicano congiuntamente l’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che fanno sapere di essere preoccupate per la situazione nello specchio d’acqua che separa l’europa dall’Africa, la cui traversata quest’anno è costata la vita a 1.000 persone, rifugiati o migranti econmici che fossero.
“Noi dell’Unhcr e di Oim crediamo sia necessario un nuovo approccio di collaborazione, per rendere lo sbarco dei migranti salvati a largo delle coste europee più efficiente e gestibile”. Questo obbiettivo, prosegue il comunicato congiunto delle due organizzazioni internazionali, rende “necessario predisporre una collaborazione tra l’Ue, l’Onu e l’Unione africana”.
“L’approccio alla gestione dei flussi migratori deve essere più concertato con un maggior numero di posti di reinsediamento, meccanismi più efficienti di riunificazione familiare e altre soluzioni maggiormente condivise e solidali all’interno dell’Ue, come un più efficace supporto ai Paesi di primo arrivo”, affermano Unhcr e Oim.
Secondo l’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, “negare le operazioni di salvataggio ai migranti in pericolo a largo delle coste europee, o delegare le proprie responsabilità sull’asilo ad altri Paesi, sono comportamenti totalmente inaccettabili, per questo necessitiamo di un Unione più solidale e collaborativa sulla questione dei migranti”.
“La nostra priorità è salvare quante più vite possibile, soprattutto di coloro, compresi donne e bambini, che sono vittima di trafficanti senza scrupoli”, indica il direttore generale di Oim William Lacy Swing.
“Esortiamo i Paesi Ue a sfruttare l’opportunità del Consiglio europeo per dare avvio a un nuovo approccio alla crisi migratoria, che preveda un controllo efficiente delle frontiere comuni, nel rispetto delle norme internazionali ed europee in materia di accoglienza, e una collaborazione più stretta e solidale nella gestione delle richieste di asilo”, conclude il comunicato congiunto di Unhcr e Oim.