AGGIORNAMENTO: Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha cancellato la conferenza stampa serale “perché non c’è accordo sulle conclusioni da parte di uno Stato membro, l’Italia”, spiega il suo portavoce.
Bruxelles – “Deve essere chiaro quello che noi vogliamo, e vogliamo risposte, sennò votiamo contro. Siamo il governo del cambiamento e questo è il cambiamento”. Da Palazzo Chigi viene detto e ripetuto il messaggio circa le richieste italiane al Consiglio europeo in corso a Bruxelles, dove ancora non si è parlato di migranti, ma che per l’Italia sembra essere l’unico tema.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto un incontro di 20 minuti con la cancelliera Angela Merkel per parlare di accoglienza dei migranti, ma non ne è uscito niente, forse, forse, solo un ammorbidimento italiano sull’ipotesi di una “coalizione dei volenterosi” che si occupi dell’accoglienza dei migranti.
L’Italia vuole che si riconosca che le nostre coste sono coste europee, che ci sia solidarietà dunque nell’accoglienza, che si organizzino “centri di protezione” negli stati dai quali arrivano o passano i migranti, che alla corresponsione della seconda tranche da 3 miliardi alla Turchia corrisponda allo sblocco del piano di investimenti per l’Africa. “Siamo venuti qua con le idee chiare e determinate: ci deve essere assunzione di responsabilità sul tema. Se non dovesse esserci risposta noi diremo di no” alle Conclusioni del Consiglio, ripetono gli uomini di Conte.
Le conclusioni sono il documento nel quale i capi di Stato e di Governo elencano gli argomenti trattati e gli orientamenti politici presi, e contiene spesso indicazioni alla Commissione europea. Viene dai più considerato poco più di un comunicato stampa, ma è un documento ufficiale dal valore legale, che di norma si approva “per consenso”, cioè senza un voto finale ma senza espressione di pareri contrari. Quello che è possibile succeda oggi è che si approvi un documento sui punti all’ordine del giorno senza il capitolo delle politiche migratorie, che invece potrebbero finire in un secondo documento nel quale si registra il disaccordo. A meno che l’Italia non voglia votare contro tutto se non vengono approvate le sue richieste sul tema delle politiche sulle migrazioni, con l’obiettivo di bloccare di fatto il Consiglio, e questa sembra si la scelta di Conte
La posizione così rigida espressa da Roma sul tema delle migrazioni, sul quale è noto come manchi la possibilità di un accordo in Europa, potrebbe anche però esser parte di una strategia diversa, tesa a indebolire e magari far cadere il governo di Angela Merkel, da sempre bestia nera di Lega e M5s, per favorire l’ascesa del partito antieuropeo e nazionalista Afd. In fondo, sarebbe un allargamento dell’asse degli “euroscettici-nazionalisti e populisti”.