Bruxelles – Gli Stati Uniti adesso fanno paura. Nell’Unione europea già alle prese con una crisi di identità mai vista, anche le certezze legate a questioni non europee vacillano rischiando di peggiorare la situazione. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk lo dice chiaramente ai leader dell’Ue. Nella tradizionale lettera di invito che procede i summit dei capi di Stato e di governo, si invita senza mezzi termini a prepararsi per gli “scenari peggiori”.
Il commercio è uno dei punti nell’agenda del vertice dei leader. E’ il secondo tema di dibattito dopo quello della difesa comune. Si parlerà di dazi, quelli imposti dagli Stati Uniti sui beni in acciaio e in alluminio ‘made in Ue’ venduti oltre-oceano. Tusk è dell’idea che “le divisioni vanno oltre il commercio”, e che per questo “le relazioni transatlantiche sono sottoposte a forti pressioni a causa delle politiche del presidente Trump, nonostante i nostri instancabili sforzi per mantenere l’unità dell’Occidente”. Per questo, “mentre speriamo per il meglio, dobbiamo essere pronti a preparare la nostra Unione agli scenari peggiori”.
Il motivo di un messaggio così catastrofista da affidare ad una lettera formale e pubblica è la percezione di un problema reale, dai contorni appena delineati e dalla portata tutta da definire. “Ci sono preoccupazioni di un disegno più grande”, spiegano fonti Ue. Un disegno che vorrebbe “una dottrina americana che non contempla amici né valori, e se così è allora non si pone solo un problema commerciale ma un problema più ampio”. Una simile contesto, riconoscono a Bruxelles, “in prospettiva è più preoccupante per l’Europa”, già oggi debole e divisa.
I capi di Stato e di governo dei Ventotto certamente discuteranno i possibili scenari delle relazioni trans-atlantiche, a partire da cosa potersi attendere dall’amministrazione Trump. L’immagine del G7 canadese, con tutti i leader intenti a convincere un recalcitrante presidente statunitense a lavorare insieme, è già destinata alla storia. In uno scatto è mostrata lo scollamento degli Stati Uniti da tutte le prassi conosciute finora. Appare dunque fondato il timore di Tusk di un crisi nella relazioni con quello che è stato tradizionalmente il partner di sempre, fino a poco fa.