Roma – “La rete sta correndo un grave pericolo, e il pericolo arriva direttamente dall’Unione europea e si chiama riforma del copyright”. Il vicepresidente del consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, interviene all’Internet day 2018 per lanciare una dichiarazione di guerra alla riforma della direttiva europea per la riforma del diritto d’autore. “Ci opporremmo con tutte le nostre forze a partire dal Parlamento europeo” con la delegazione M5s, annuncia il leader del Movimento, ma “siamo anche disposti a non recepire la direttiva se dovesse rimanere così com’è”, minaccia.
Le critiche del vicepremier riguardano in particolare due aspetti. Il primo è relativo alla tutela dei diritti sulle pubblicazioni digitali. “Vogliono mettere il bavaglio alla rete inserendo la cosiddetta ‘link tax’, ovvero un diritto per gli editori di autorizzare o bloccare l’utilizzo digitale delle loro pubblicazioni”, accusa il titolare dei due dicasteri di Via Veneto. “E, soprattutto”, incalza, “vorrebbero garantire un controllo ex ante sui contenuti che i cittadini vogliono condividere”. Secondo Di Maio, prevedendo controlli anticipati sui post degli utenti per verificare che non vengano pubblicati contenuti protetti da copyright, “praticamente deleghiamo a delle multinazionali che spesso nemmeno sono europee, il potere di decidere cosa debba essere o meno pubblicato”.
Parole, quelle di Di Maio, che suscitano le immediate reazioni di Antonio Tajani, il presidente del Parlamento europeo convinto che le nuove regole votate dagli europarlamentari siano al contrario ciò di cui Italia ed Europa abbiano bisogno. “Non siamo contrari alla libertà, siamo a sostegno di regole. Non sono d’accordo con chi vuole una rete senza regole”. Per questo, sottolinea Tajani a margine dei lavori parlamentari, “non sono d’accordo con il vice primo ministro italiano, e mi auguro che questa non sia la posizione del governo” sulla questione perché “ciò danneggerebbe fortemente l’identità europea così come l’industria e le imprese europee a vantaggio di quelle extra-europee”.
Il vicepremier non parla solo di copyright. Lanciando l’idea di fornire “mezz’ora di connessione gratuita al giorno a chi non può permettersi” un abbonamento a internet, Di Maio indica poi che “il governo proseguirà il percorso di potenziamento delle infrastrutture di rete, proseguendo gli investimenti per il piano Banda ultra-larga e 5G”.