Bruxelles – La commissaria europea per il Commercio Cecilia Malmström oggi ha detto che “sebbene non abbiamo discusso ancora con il governo italiano, non sappiamo se l’Italia voglia votare sull’accordo economico e commerciale globale tra il Canada e l’Ue (Ceta) o non introdurre proprio la discussione in Parlamento” per la ratifica, dopo che il ministro per le Politiche agricole Gian Marco Centinaio ha promesso che il nostro Paese non ratificherà l’accordo. “Per quello che abbiamo potuto notare”, ha proseguito Malmström, “le esportazioni dall’Italia al Canada sono aumentate dell’8% da settembre” – quando il Ceta è entrato in vigore in via provvisoria – “e perciò ritengo che l’accordo Ceta sarebbe positivo per l’Italia”.
La commissaria europea per il Commercio ha anche analizzato la relazione annuale del 2017 sugli ostacoli al commercio e agli investimenti. In particolare, Malmström ha parlato di una buona e una cattiva notizia a riguardo della relazione sugli ostacoli al commercio. “La cattiva notizia”, ha sostenuto l’esponente dell’esecutivo comunitario, “è che il protezionismo, politica commerciale controproducente e distruttiva, è un fenomeno in aumento soprattutto in Cina, Russia, Sud Africa, India e Turchia, ma anche nella regione del Mediterraneo”. “La relazione 2017 sugli ostacoli al commercio, che non copre le recenti inaccettabili e ingiustificate mosse protezionistiche da parte di Cina e Usa, mette in evidenza come l’anno scorso le imprese dell’Ue abbiano segnalato 67 nuove barriere, facendo aumentare il numero totale di barriere commerciali nel mondo a 396, corrispondente a 23 miliardi di euro di perdita per le aziende esportatrici”, ha indicato Malmström.
“Invece la buona notizia”, ha proseguito il commissario europeo per il Commercio, “è che, sebbene il protezionismo sia in aumento, anche l’intervento dell’Ue è in crescita”. “L’anno scorso abbiamo eliminato 45 barriere commerciali alle esportazioni delle aziende europee sui mercati esteri”, ha specificato Malmström. “Inoltre”, ha aggiunto, “abbiamo raggiunto la quota record di 88 barriere al commercio eliminate in una anno, recando giovamento ad aziende di vari settori sia di grandi che di medie-piccole dimensioni e garantendo entrate fino a 4,8 milioni di euro in più nelle esportazioni”.
“Dobbiamo prendere atto che i mercati sono come paracadute, rendono maggiormente quando sono aperti”, ha affermato Malmström. “Quindi non intraprendere politiche protezionistiche unilaterali e lasciare aperti i mercati sono necessità politiche ed economiche e noi, grazie alla nostra azione insieme alle aziende e ai Paesi Ue, abbiamo trovato soluzioni concrete per sostenere il lavoro di migliaia di cittadini europei”, ha concluso il commissario.