Bruxelles – La corte di Giustizia dell’Ue ha stabilito che il Regno Unito ha avuto torto nel negare una pensione statale femminile – anticipata rispetto a quella maschile – a un uomo sposato che aveva cambiato sesso per vivere da donna, perché tale decisione si è trattata di una discriminazione.
“La Corte dichiara – si legge nella sentenza – che la normativa del Regno Unito è costitutiva di una discriminazione diretta fondata sul sesso ed è, pertanto, vietata dalla direttiva”.
Un tribunale britannico aveva chiesto alla corte di giustizia di decidere un caso riguardante “MB”, un uomo nato nel 1948, che aveva avuto un intervento chirurgico di ri-assegnazione sessuale nel 1995.
Nel 2008, all’età di sessant’anni, MB, che prima dell’operazione era sposato con una donna, aveva richiesto di poter andare in pensione dal momento che, in Gran Bretagna le donne ne hanno diritto 5 anni prima degli uomini.
Tuttavia Londra ha respinto la richiesta di pensionamento dal momento che, secondo la legge britannica, MB avrebbe dovuto disporre di un certificato di cambio sesso per fare richiesta. Per ottenere tale certificato, tuttavia, il richiedente avrebbe dovuto chiedere l’annullamento del matrimonio contratto prima dell’operazione. Per motivi religiosi, però, il richiedente e la consorte avevano deciso di non annullare il vincolo matrimoniale che li legava.
Nella sentenza emessa martedì, la corte ha dichiarato che il Regno Unito aveva discriminato la MB sulla base del suo sesso. Innanzitutto, secondo i giudici di Lussemburgo, “le persone che abbiano vissuto per un periodo significativo come persone di sesso diverso da quello di nascita e che abbiano subito un’operazione di conversione sessuale devono essere considerate persone che hanno cambiato sesso”.
Inoltre, ha sentenziato la corte, dal momento che la situazione di una persona che ha cambiato sesso dopo essersi sposata e quella di una persona sposata che ha conservato il suo sesso di nascita “sono comparabili”, la legge britannica che prevede l’obbligo di annullamento di matrimonio per avere la pensione è, discriminatoria perché riguarda “solo le persone che hanno cambiato sesso”, che, quindi, “ricevono un trattamento meno favorevole”.