Bruxelles – No delle organizzazioni internazionali alle piattaforme regionali fuori dall’Unione europea per la gestione dei migranti in arrivo nell’Ue. L’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Iom) insieme all’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei migranti (Unhcr) è stata indicata dalla Commissione europea e da alcuni Stati come partner per la creazione di un regime di piattaforme regionali di identificazione e smistamento dei richiedenti asilo e dei migranti “economici” poste fuori dall’Ue, da mettere in atto tramite accordi con i Paesi che circondano il Mediterraneo. L’idea, però, non è condivisa da Iom e Unhcr. Per non dire che non si è trovato nessun Paese extra europeo disposto ad accogliere queste “piattaforme”.
Lo Iom fa sapere di essere “in contatto con le Nazioni Unite per quanto riguarda alle piattaforme proposte”, ma in merito alle quali l’organizzazione “guarda a un meccanismo per gestire gli arrivi all’interno dell’Unione europea”.
Melissa Fleming, portavoce dell’alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi afferma che, in generale, le Nazioni Unite “non sono favorevoli all’esternalizzazione dei problemi migratori e lo scarico di responsabilità su altri Paesi”.
L’annuncio arriva a meno di due giorni dal vertice informale dei leader europei durante il quale verrà discussa anche l’idea delle piattaforme extra-europee, anche se, stando a quanto riportato dal commissario per le Migrazioni Dimitris Avramopoulos il 21 giugno, nessuno dei potenziali Paesi del Mediterraneo partner ha ancora dato la sua disponibilità.
La settimana prossima, il 27 e 28 giugno, la questione verrà ripresa nell’ambito del vertice europeo di capi di Stato e di Governo a Bruxelles.