Roma – Se la Brexit, il divorzio tra il Regno unito e l’Unione europea, si consumerà senza un accordo tra le parti, Airbus potrebbe l’Uk. Il colosso dell’aviazione occupa 14mila in 25 siti dislocati per il Paese, e teme che una separazione senza intese possa “avere gravi conseguenze e interrompere la produzione del gruppo” in terra britannica. È la valutazione contenuta in un report sui rischi della Brexit (scaricalo in inglese) elaborato dall’azienda. “Questo scenario potrebbe costringere Airbus a riconsiderare gli investimenti nel Regno unito e la propria presenza a lungo termine del Paese”, si legge ancora nel rapporto, e ciò “minerebbe gravemente gli sforzi per mantenere un’industria aerospaziale” britannica.
Per Tom Williams, Chief Operating Officer dell’azienda, “in qualsiasi scenario la Brexi ha gravi conseguenze negative per l’industria aerospaziale Uk, e per Airbus in particolare”. Dunque per il gruppo è necessario “accelerare le immediate misure per mitigare” ricadute nefaste. Il manager, si dice consapevole che “il processo politico debba andare avanti”. Tuttavia, pur senza citarlo, pressa sul governo May affinché chiarisca i propri piani – richiesta più volte espressa anche dal capo negoziatore Ue Michel Barnier –. “Da attività responsabile, noi chiediamo immediati dettagli sui passi pragmatici che dovrebbero essere compiuti per operare competitivamente”, dice Williams. Poi ribadisce il timore di “un impatto significativo” sugli interessi del gruppo in Gran Bretagna, e ricorda che Airbus “ha tentato di sottolineare questa preoccupazione nei passati 12 mesi, ma senza successo”. Il dirigente è convinto non si tratti di spettri “ma di consapevole realtà. Semplicemente: uno scenario senza accordo (sulla Brexit, ndr) minaccia direttamente il futuro di Airbus nel Regno unito”. A buon intenditor…