Roma – L’Unione europea, le Nazioni unite e il ministro degli Interni Matteo Salvini: sono questi i destinatari del messaggio scritto dal presidente della Repubblica Sertgio Mattarella per la Giornata mondiale del rifugiato che si celebra oggi. Ai primi due soggetti, il capo dello Stato rinnova l’appello per un impegno comune e condiviso sul fenomeno migratorio, nel Mediterraneo come a livello globale. Al terzo il Colle si rivolge indirettamente con un monito: l’Italia chiede di non essere lasciata sola davanti alle emergenze, ma rispetta le norme del diritto internazionale sull’accoglienza e sul soccorso.
“Da tempo, l’Italia contribuisce al dovere di solidarietà, assistenza e accoglienza nei confronti di quanti, costretti a fuggire dalle proprie terre, inseguono la speranza di un futuro migliore per sé e per i propri figli”, ricorda il capo dello Stato nel suo messaggio. Richiama la comunità internazionale a “operare con scelte politiche condivise e lungimiranti per gestire un fenomeno che interessa il globo intero. L’Unione europea in particolare”, incalza l’inquilino del Colle, “deve saper intervenire nel suo insieme, non delegando solamente ai Paesi di primo ingresso l’onere di affrontare le emergenze”. Per il presidente, “la gestione attuale dei fenomeni migratori deve lasciare il posto a interventi strutturali che rimuovano le cause politiche, climatiche, economiche e sociali che alimentano tante tristi vicende” di chi è spinto a lasciare la propria casa in cerca di un futuro più dignitoso.
Nel suo intervento, Mattarella ricorda che il nostro Paese “promuove da tempo, nei consessi europei ed internazionali, una politica che si ispira ai principi della responsabilità, della solidarietà e della condivisione dei doveri e dei compiti tra tutti i Paesi interessati”. In quest’ottica, “anche in seno alle Nazioni Unite, l’Italia è fortemente impegnata nei negoziati in vista dell’adozione di un patto mondiale sui rifugiati, che rappresenta lo strumento per offrire risposte concrete e universalmente accettate”.
È in chiusura del messaggio che il capo dello Stato fa una sottolineatura diretta, pur senza menzione esplicita, al vicepremier leghista Salvini, che nelle ultime settimane ha inserito la modalità ‘ruspa’ nel trattare le questioni legate ai migranti e ai rom. “Nel sollecitare la comunità internazionale e l’Unione europea a compiere passi crescenti su questo terreno” della gestione condivisa del fenomeno migratorio, rimarca il presidente, “la Repubblica italiana si conforma alle norme sancite dal diritto internazionale relative all’accoglienza di coloro che hanno diritto a protezione”.