Bruxelles – Il neo ministro dell’Interno spagnolo ha detto che farà “tutto il possibile” per rimuovere le recinzioni di filo spinato che circondano le enclavi spagnole di Ceuta e Melilla, in Marocco, e che causano lesioni ai migranti che tentano di scavalcarle per raggiungere l’Europa. “Farò tutto il possibile perché le recinzioni di filo spinato a Ceuta e Melilla siano rimosse”, ha detto Fernando Grande-Marlaska in un’intervista a radio Cope, sottolineando che “è una mia priorità”.
Le due cittadine sono enclave spagnole nell’estremo nord del Marocco, proprio di fronte a Malaga,circondate su tre lati dal filo spinato (il quarto lato è il mare) e sono l’unica presenza territoriale europea nel Nord Africa, usate come porte d’accesso dai migranti.
“Non è ragionevole o accettabile vedere persone che saltano sulle recinzioni, possiamo intervenire prima, all’origine”, nei Paesi di provenienza dei migranti, ha aggiunto.
Due imponenti recinzioni in acciaio e filo spinato, sormontate da un “muro” invisibile di sorveglianza tecnologica, bloccano l’accesso a Ceuta e Melilla, ma non scoraggiano i migranti che tentano di scavalcarle, spesso ferendosi anche gravemente. “Parliamo di solidarietà, di rispetto della dignità delle persone, mentre si controllano i flussi migratori, le due cose non si escludono a vicenda”, ha aggiunto il ministro.
La decisione di rafforzare queste recinzioni fu presa nel 2005 del governo di José Luís Zapatero. Le cosiddette “concertinas” furono però molto criticate dalle associazioni di difesa dei diritti umani e dalla sinistra, e sono diventate il simbolo della ‘fortezza Europa’. Due anni dopo Zapatero cedette alle pressioni e fece togliere il filo spinato, ma nel 2013 il premier conservatore Mariano Rajoy decise di rimontare le recinzioni.