Bruxelles – La polizia francese maltratta, con violenze verbali e fisiche, i bambini che attraversano il confine con la Francia a Ventimiglia, rispedendoli in Italia in violazione delle leggi francesi ed europee, denuncia Oxfam il 15 giugno.
“Abusi fisici e verbali” contro i bambini “sono comuni” avverte la Ong britannica, riportando le testimonianze raccolte. “I poliziotti gridano contro di loro, ridono di loro, li spingono e dicono loro ‘non attraverserai mai qui’”, mentre ad “alcuni bambini viene “requisito” il telefono cellulare, cosicché “non possano nemmeno chiamare i loro genitori successivamente”, ha raccontato a Oxfam Daniela Zitarosa, dell’agenzia umanitaria italiana Intersos.
Secondo quanto riportato da Chiara Romagno, project leader di Oxfam Open Europe a Ventimiglia, le autorità francesi, “oltre a respingere” i minori “illegalmente”, “non danno loro alcuna garanzia”, “li provocano e li maltrattano”, talvolta “tagliando loro le suole delle scarpe prima di rimandarli in Italia”, in violazione degli “standard internazionali”.
Secondo il regolamento di Dublino, che regola i meccanismi attraverso i quali i migranti possono chiedere il diritto di asilo, i minori non accompagnati che richiedono asilo in Francia non possono essere respinti al di là del confine con l’Italia.
Il “criterio del primo Paese” infatti – fondamento del regolamento e oggetto di dispute, crisi governative e interstatali, come è stato dimostrato dalla vicenda dell’Aquarius – che stabilisce che la domanda per avere lo status di rifugiati vada fatta nel Paese di “approdo”, non è applicabile ai bambini che viaggiano da soli.
Tuttavia, riporta Oxfam, le autorità francesi “non riconoscono” i bambini che attraversano il confine come “richiedenti asilo” e “li rimandano indietro in Italia subito dopo” il loro “attraversamento del confine”, anche “se la legge richiederebbe loro di valutare la situazione di ogni bambino”.
A tal proposito, ricorda la Ong britannica, ci sono stati, dall’inizio del 2018, 20 casi di bambini non accompagnati fermati, detenuti illegalmente e rimandati in Italia, che sono stati sottoposti al giudizio del tribunale amministrativo di Nizza.
In tutti e 20 i casi, spiega Oxfam,i giudici francesi hanno riconosciuto le violazioni delle garanzie previste dalla legge e, quindi, l’illegalità del comportamento dell’autorità di frontiera.
Una delle conseguenze, hanno riferito i bambini coinvolti nelle vicende a Oxfam, è stata che “alcuni poliziotti francesi” hanno “cambiato la loro data di nascita” per far sì che potessero essere “trattati come adulti” e, quindi “legittimamente respinti”.
La situazione, spiega Oxfam citando le dichiarazioni di testimoni, è tutt’altro che nuova, dal momento si protrae dal 2015, e riguarda “solo i bambini, ma molti di coloro che tentano di attraversare il confine”, senza “alcuna considerazione della loro vulnerabilità”.
Ventimiglia, conosciuta come la “Calais italiana” è una città di 24.000 abitanti situata vicino al confine con la Francia, che è divenuta tristemente famosa per essere divenuta una sorta di grande campo profughi nel quale i migranti vivono sospesi in una sorta di limbo amministrativo e giuridico, da quando la Francia ha ripristinato i controlli di frontiera nel 2015,
I migranti arrivano difatti al confine francese nel tentativo di attraversarlo illegalmente, inerpicandosi su sentieri impervi e rischiosi ma vengono il più delle volte fermati e rimandati indietro dalle autorità di Parigi.
Di conseguenza, migliaia di migranti vivono accampati nel grande campo di Roja o accampati in condizioni disperate sotto i ponti della cittadina, spesso privi dei più basilari servizi di sussistenza.
Oxfam, spiega Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne dei programmi in Italia di Oxfam – chiede “al governo francese di intervenire per far cessare immediatamente gli abusi e i respingimenti illegali dei minori”.
L’appello della ong è rivolto anche all’Ue affinché assicuri “procedure efficienti di ricongiungimento familiare e potenzi i meccanismi di ricollocamento tra i paesi Ue, assicurando la condivisione dell’accoglienza, anche attraverso la revisione del Trattato di Dublino e la creazione di un sistema di asilo europeo”.
Nel frattempo, il Parlamento europeo fa sapere che, a ridosso del 28 giugno, giornata mondiale dei rifugiati , l’eurodeputata italiana Laura Ferrara del Movimento Cinque Stelle e la francese del gruppo Alde Sylvie Guillaume, discuteranno dell’aumento dei flussi migratori e delle carenze del sistema europeo sulla gestione del fenomeno a Briançon, sul confine francese.
Insieme a loro, i sindaci di Briançon, Bardonecchia e Modane e Marie Dorleans, presidente del movimento cittadino Tous Migrants, testimonieranno le proprie esperienze a livello locale.