Bruxelles – L’Italia nel 2017 si conferma prima nella classifica europea dei Neet, ossia i giovani tra i 18 e i 24 anni che né sono inseriti in un percorso di studi né lavorano. Secondo i dati di Eurostat, la quota di giovani inoperosi nel 2017 si attesta al 25,7%, in lieve calo rispetto al 26% dell’anno precedente, ma di molto maggiore a fronte della media europea del 14,3%.
Una percentuale simile a quella italiana, con circa un giovane su cinque classificabile come Neet, si registra in Grecia (21,4%), Croazia (20,2%), Romania (19,3%) e Bulgaria (18,6%). Un tasso Neet superiore al 15% è stato registrato anche in Spagna (17,1%), Francia (15,6%) e Slovacchia (15,3%). Invece la percentuale più bassa è riscontrabile nei Paesi Bassi (5,3%), davanti a Slovenia (8%), Austria (8,1%), Lussemburgo e Svezia (entrambi a 8,2%), Repubblica Ceca (8,3 %), Malta (8,5%), Germania (8,6%) e Danimarca (9,2%).
Sempre secondo i nuovi dati diffusi dall’Eurostat, nel 2017, a livello comunitario, c’erano complessivamente circa 5,5 milioni di giovani di età compresa tra 18 e 24 anni (pari al 14,3%) né occupati né iscritti ad un corso di studi.