Bruxelles – Italia e Spagna si sono allineate alla proposta dell’Europarlamento di fissare la quota di energie rinnovabili e risparmio energetico al 35% per il target Ue 2030, e cresce in Vonsiglio il fronte dei paesi disposti a sostenere la proposta del Parlamento Ue. I capi di Stato e di governo nel Consiglio europeo avevano concordato su un target di almeno il 27% per rinnovabili e risparmio energetico nel 2014, ma, nel corso degli anni, la Commissione europea ha raccomandato di alzare l’asticella per il potenziale degli investimenti e delle nuove tecnologie nei due settori. Suggerimento accolto dal Parlamento europeo che è pronto a ribadire la sua proposta di spingersi fino al 35% nel round di negoziati di mercoledì prossimo. Si prevede che queste trattative possano risultare decisivi per trovare un accordo sugli obbiettivi Ue post 2020 su rinnovabili ed efficienza energetica.
A tal proposito, il Commissario europeo per il clima e l’energia Miguel Arias Canete ha fatto notare, però, che il Consiglio “rimane diviso in quattro blocchi, con Paesi come Germania e Gran Bretagna che raccomandano di porsi obbiettivi credibili e quelli di Visegard fermi sulla proposta del 2016 della Commissione, che prevedeva il 27% sulle rinnovabili e il 30% per l’efficienza energetica”. “E’ vero che due Paesi importanti come Italia e Spagna concordano con il target proposto dal Parlamento europeo”, ha proseguito Canete, “ma essi non si sono pronunciati sui dettagli della proposta che, oltre ad essere numerosi e molto complessi, necessitano di complessi metodi per essere perseguiti, dalle misure per l’autoconsumo di energia alle soglie per i biocarburanti”.