Bruxelles – Il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier ha messo in dubbio l’efficacia dei piani doganali di ‘backstop’ proposti oggi dal governo britannico della premier Theresa May, che sostanzialmente sospenderebbero la situazione attuale fino a dicembre 2021. “Si tratta di una soluzione praticabile per evitare un confine duro? (con il Nord Irlanda, ndr)”, si è domandato Barnier, il quale si interroga anche sulla compatibilità tra il piano del governo britannico su Brexit e l’integrità del mercato unico e dell’unione doganale, nonché sull’effettiva durata del periodo di ‘backstop’.
I welcome publication of #UK proposal on customs aspects of IE/NI backstop.
We will examine it with 3 questions: is it a workable solution to avoid a hard border? Does it respect the integrity of the SM/CU? Is it an all-weather backstop?— Michel Barnier (@MichelBarnier) June 7, 2018
L’obbiettivo di Theresa May è di avere un nuovo accordo con l’Unione dopo un periodo di transizione che si pianifica durerà fino a dicembre 2021. Durante tale periodo di transizione, il governo dovrebbe poter siglare e mettere in atto accordi di libero scambio con altri Paesi, ma senza rendere operativi gli aspetti degli accordi commerciali relativi alle tariffe.
Forti dubbi sono però stati avanzati anche da Guy Verhofstadt, il capo del gruppo Brexit al Parlamento europeo, secondo il quale la soluzione proposta da May non è utile, a meno che non sia definitiva. Contrario alla proposta di una soluzione temporanea di questo tipo è anche il premier irlandese Leo Varadkar, secondo il quale non è accettabile una proposta “limitata nel tempo”.
Difficult to see how UK proposal on customs aspects of IE/NI backstop will deliver a workable solution to avoid a hard border & respect integrity of the SM/CU. A backstop that is temporary is not a backstop, unless the definitive arrangement is the same as the backstop. #Brexit
— Guy Verhofstadt (@guyverhofstadt) June 7, 2018
Il governo britannico prevede che il futuro accordo sarà messo a punto al massimo entro fine dicembre 2021, ma non fa trapelare cosa accadrà se il piano doganale definitivo, che il governo sostiene risolverà la questione della frontiera irlandese al meglio, non sarà operativo entro quella data.
I sostenitori della Brexit desiderano che il Regno Unito abbia la facoltà di decidere unilateralmente quando il periodo di ‘backstop’ si concluderà, così che il governo stesso possa godere appieno dei benefici di futuri accordi commerciali. Tuttavia, l’Ue non vuole concordare un ‘backstop’ che non sia risolutivo per la questione della frontiera nord-irlandese, che viene quasi ignorata dal documento del governo britannico
Barnier ritiene che il documento pubblicato oggi dall’esecutivo di Theresa May comprenda soltanto la componente doganale del piano di ‘backstop’, mentre la relazione congiunta di dicembre scorso tra Ue e Regno Unito prevedeva che il ‘backstop’ avrebbe dovuto includere “un pieno allineamento con le regole sia del mercato interno sia dell’unione doganale”. Inoltre, il capo negoziatore Ue per la Brexit ha manifestato perplessità a riguardo dell’effettiva estensione del periodo di ‘backstop’, della durata di un solo anno secondo le aspettative del governo di Londra.