Bruxelles – “Il decreto Martina sulla Xylella non ce lo chiede l’Europa, anzi! Il decreto è illegale e per questo deve essere ritirato”, lo sostiene la denuncia presentata alla Commissione europea da Diem25 (il movimento pan-europeo fondato da Yanis Varoufakis), e dalla Società The Good Lobby, attraverso il sostegno legale dell’avvocato Mario Pagano dello Studio Airò.
Secondo quanto si legge nella lettera di denuncia indirizzata alla Direzione Generale Salute della Commissione europea, il decreto è in contrasto con le norme Ue, recepite nell’ordinamento italiano, senza che l’Italia abbia chiesto mai deroghe.
Il decreto prevede l’uso in quantità significative (due trattamenti chimici da maggio ad agosto, due trattamenti chimici da settembre a dicembre) di pesticidi espressamente vietati per l’uso esterno a causa dei loro effetti mutageni e altamente tossici, dice il Movimento, come l’Imidacloprid, e di pesticidi che saranno messi al bando gradualmente entro il 2033, come l’Acetamiprid, ma per il cui utilizzo è richiesta una rigorosa valutazione di impatto sulla popolazione, le acque e l’ecosistema agricolo di cui il decreto è invece sprovvisto.
Infine, nonostante mesi di negoziati tra la Commissione e il Governo italiano, il decreto “non è ancora stato notificato alle istituzioni Ue, con ciò violando un obbligo preciso previsto dalle norme europee”.
Venerdì scorso la Commissione, per bocca del commissario all’Agricoltura Vella, ha dichiarato di essere consapevole della situazione ma di non avere ancora a disposizione tutti gli elementi. Il commissario Vella si è impegnato a discutere della questione con il suo collega responsabile per la Salute Andriukaitis, ai cui Servizi è stata inviata la denuncia di Diem25 lunedì mattina.
“Da quando è stato pubblicato il decreto, nessuno si è preoccupato di verificare che le sue disposizioni fossero in linea con le normative europee di settore, sottoscritte e recepite dall’Italia. Eppure, bastava poco. Diem25 Italia – si legge in una nota -, su impulso dei suoi comitati pugliesi e con il supporto degli attivisti e dei consulenti presenti a Bruxelles, ha smascherato le bugie di un Ministro che, scaricando la responsabilità di una scelta pericolosa per la salute dei cittadini e per l’economia della Puglia, ha arrecato un grave danno all’immagine dell’Europa e rischiato di distruggere un ecosistema che offre da mangiare e da vivere ad una terra già troppo martoriata da scelte infauste”.
“Da oggi – conclude la nota di Diem25 – sosterremo le azioni di disobbedienza portate avanti nel territorio della Regione, in attesa di una risposta o di una presa di posizione ufficiale della Commissione”.