Bruxelles – Non è più tempo per dubbi o ripensamenti. “Dobbiamo superare le nostre contraddizioni” e procedere con il completamento dell’Unione economica e monetaria. “Il futuro dell’Unione europea è l’euro, e l’euro è il futuro dell’Unione europea nella sua interezza”. Il presidente della Commissione europea rilancia il progetto comune. Jean-Claude Juncker sa che non è facile, perché le divisioni all’interno della grande famiglia europea non sono poche. Per questo invita a non perdere di vista quello che l’Europa sottintende.
“Penso che sia chiaro cosa sia in gioco. Non dobbiamo dimenticare cosa significhi l’Unione economica e monetaria”. Integrazione, stabilità, pace. E poi, in tempi di globalizzazione, la garanzia di poter contare a livello globale. Per questo, confida Juncker in occasione del Brussels Economic Forum, “mi piacerebbe che i Paesi fuori dall’euro adottassero la moneta unica per essere meglio equipaggiati” di fronte alle sfide del futuro.
Il presidente della Commissione europea non ha dubbi: il completamento dell’Unione economica e monetaria è “una sfida che vedo davanti a noi”. E’ forse la principale scommessa attorno a cui ruota il futuro dell’Europa. “Il completamento è tanto più importante per gli ultimi sviluppi” di una situazione che in chiave globale pone interrogativi dalla risposta tutta da stabilire. Juncker non entra nel merito, ma la guerra commerciale che si è aperta con gli Stati Uniti mette pressione sugli Paesi membri per rispondere in modo unitario.
Juncker vorrebbe un’Europa che ancora non riesce a vedere. Colpa di un’incapacità di cooperazione tra Stati membri e istituzioni Ue. Cita Jacque Delors, presidente dal 1985 al 1995. Ha traghettato la Comunità economica europea verso la sua nuova natura di Unione europea, ha contribuito alla stesura del trattato di Maastricht. Cose importanti. O forse no. “Delors ripeteva che il presidente della Commissione non ha alleati. Era vero all’epoca ed è vero ancora oggi”.