Bruxelles – Un restyling e molto di più. Una vera e propria riorganizzazione dei fondi comunitari con nuove, aggiornate, finalità. Il nuovo bilancio settennale comunitario (Mff 2021-2027) è ancora una bozza, ma la Commissione europea lo ripensa e lo ridisegna. Dimenticate i fondi Ue così come conosciuti finora, perché il team Juncker li raggruppa sotto un unico ombrello chiamato Fondo sociale europeo ‘plus’ (Fes+). Vengono accorpati il Fondo sociale europeo (Fes) e Iniziativa giovani, Fondo europeo di aiuti agli indigenti (Fead), programma dell’Ue per l’occupazione e l’innovazione sociale, e programma dell’Ue per la salute. Fes+ avrà una dotazione di 100 miliardi di euro per il prossimo settennio, secondo le proposte del team Juncker.
Cambia la governance dei fondi. Programmi e progetti da finanziare con Fes+ si concentreranno sulle sfide “identificate nell’ambito del semestre europeo”, il processo di coordinamento e collaborazione in materia di politica economica. Occhio alle raccomandazioni specifiche per Paese, dunque, perché i fondi destinati agli Stati membri dovranno innanzitutto essere utilizzati per rispondere ai rilievi di Bruxelles. I Paesi dovranno inoltre destinare un 10% della quota di risorse comuni a politiche di individuazione e assorbimento nel mercato del lavoro degli inattivi totali (i cosiddetti ‘neet’ che non hanno lavoro né lo cercano, non studiano e non si formano), e un 25% minimo di soldi Fes+ all’inclusione sociale e aiuto dei più in difficoltà.
Le novità non finiscono qui. La Commissione intende ‘aggiornare’ il fondo di adeguamento alla globalizzazione (Feag) così da “intervenire in modo più efficace” a sostegno dei lavoratori che hanno perso il lavoro. Attualmente i lavoratori possono ottenere un sostegno a titolo del Fondo quando il licenziamento è dovuto a trasformazioni della struttura del commercio o alle conseguenze della crisi finanziaria ed economica. In base alle nuove norme, possono essere ammissibili al sostegno anche altri motivi di ristrutturazione, tra cui l’automazione e la digitalizzazione, tenendo conto delle nuove sfide sul mercato del lavoro.
Infine l’esecutivo comunitario propone un Fondo giustizia, diritti e valori, tutto nuovo. Comprende il programma Diritti e valori e il programma Giustizia, e ha nelle idee del team Juncker una dotazione di 947 milioni di euro per l’intero arco temporale 2021-2027. “In un momento in cui le società europee sono alle prese con l’estremismo, la radicalizzazione e le divisioni, è più che mai importante promuovere, rafforzare e difendere la giustizia, i diritti e i valori dell’Ue”, spiega il commissario per la Giustizia, Vera Jourova. Il nuovo fondo, tra le varie cose, “rafforzerà e sosterrà il ruolo fondamentale delle organizzazioni non governative e della società civile nel promuovere e salvaguardare i valori comuni dell’Ue, sensibilizzare le persone a tale proposito e garantire che possano godere dei loro diritti”.