Bruxelles – Più soldi ai Paesi del Sud, come l’Italia, e mono a quelli dell’Est, ed in particolare a quelli che non si adoperano nell’accoglienza dei migranti. La Commissione europea martedì (29 maggio) ha presentato un primo dettaglio della sua proposta di budget 2021-2017 che prevede un aumento fino a 1,1 trilioni di euro dal trilione di euro dell’attuale periodo di sette anni, e questo nonostante, ed anche come risposta all’abbandono della Gran Bretagna.
Un terzo della spesa andrà alla politica di coesione, che aiuta a ridurre il divario tra regioni ricche e povere dell’Unione, secondo una nuova metodologia di distribuzione dei che tiene conto dei livelli di disoccupazione e dell’accoglienza dei migranti, e non solo della situazione economica delle varie regioni come è stato fatto sino ad oggi.
Il risultato è che ci saranno meno fondi per i Paesi dell’Europa orientale, anche se Corina Creţu, commissaria per le Politica regionali, ha spiegato che ciò è dovuto al fatto che le loro economie sono cresciute più rapidamente negli ultimi anni e hanno superato la crisi finanziaria globale meglio di altri nell’Ue. “La naturale conseguenza di diventare più ricchi è una diminuzione graduale del sostegno alla politica di coesione. Questo è un dato di fatto e alla fine è un buon segno”, ha spiegato la commissaria. Il vice presidente della Commissione Jyrki Katainen, ha spiegato che la solidarietà che i Visegrad si aspettano dalla politica di coesione dell’Ue “si applica anche alla crisi dei rifugiati”.
La tabella presentata dalla Commissione europea sui fondi attuali e quelli previsti.
La Romania (Paese di Creţu) e la Bulgaria, riceveranno l’8 per cento in più rispetto a prima, anche perché a differenza dei paesi di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) non si sono opposte alle quote obbligatorie per il trasferimento dei rifugiati.
Agli stati del Sud che ancora non si sono ripresi dalla crisi finanziaria, invece, secondo la proposta della Commissione, andranno più soldi.
In un progetto di bilancio complessivo prevede 373 miliardi di euro per la coesione tra il 2021 e il 2027. 72,7 miliardi andrebbero alla Polonia, la percentuale più elevata tra gli Stati dell’Ue, anche se la cifra è ridotta rispetto agli 82,1 miliardi dell’attuale bilancio.
L’Ungheria vedrebbe i suoi fondi regionali scendere a 20,2 miliardi da 23 miliardi, mentre i fondi per le regioni più povere d’Italia aumenterebbero a 43,4 miliardi da 35,1 miliardi. La Spagna vedrà un aumento a 38,3 miliardi di euro da 31,2 miliardi, e la Grecia a 21,6 miliardi da 17,3.
Grecia, Italia e Spagna affrontano una disoccupazione a due cifre, mentre i tassi di disoccupazione sono inferiori al 5% della forza lavoro in Polonia, Ungheria e Repubblica ceca.
L’Italia e la Grecia sono anche i principali paesi di primo arrivo del blocco per migranti e rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa, riconosce la Commissione. I paesi dell’Europa centrale, guidati da Polonia e Ungheria, hanno invece rifiutato di ospitare rifugiati nell’ambito del piano di ricollocazione dell’Ue.
Nelle prossime settimane la Commissione pubblicherà altre proposte dettagliate sulle spese future in materia di sicurezza, ricerca e altre voci di bilancio.
Notizia con fonte Euractiv e Reuters.