Bruxelles – Nonostante la decisione statunitense, “tutti gli Stati hanno riconfermato la loro intenzione a continuare con la piena applicazione dell’accordo fintantoché l’Iran conferma il suo impegno”. Lo ha detto l’alta rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea Federica Mogherini nel corso del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, durante il quale i ministri degli Esteri Ue hanno discusso dell’accordo sul nucleare iraniano, dopo che l’8 maggio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il ritiro di Washington dallo stesso.
“Abbiamo lavorato intensamente questa settimana insieme agli iraniani ma anche con Francia, Germania, il Regno Unito e gli altri Stati membri per chiarire che le decisioni dell’Unione sono prese dagli europei e non sono esposte a quelle prese altrove”, ha aggiunto.
Le dichiarazioni seguono la pubblicazione, il 24 maggio, dell’undicesimo report dell’Agenzia internazionale per l’energia Atomica (Iaea), nel quale l’agenzia ha confermato che l’Iran sta rispettando gli accordi presi.
Mogherini ha anche parlato delle misure, lanciate il 18 maggio dalla Commissione europea, tese a proteggere le imprese che operano in Iran con uno scudo giuridico, dopo il via libera dei leader europei al summit di Sofia.
“Abbiamo deciso – ha detto l’alta Rappresentante – di continuare con i nostri lavori di coordinamento delle misure dei meccanismi Ue per tutelare gli investimenti economici delle imprese europee che hanno legittimamente investito in Iran”.
Gli Stati Membri, ha spiegato Mogherini, hanno presentato idee concrete da proporre oltre alle misure già attuate” ma non ha specificato né Paesi né misure.
Durante il Consiglio si è parlato di Venezuela, dopo che il 20 maggio Nicolas Maduro è stato rieletto Presidente del Paese con elezioni che, secondo quanto riportano le conclusioni del Consiglio, non prevedevano “un accordo sulla data o sulle condizioni” e si sono svolte in “circostanze che non consentono la partecipazione di tutti i partiti politici in modo uguale”.
Mogherini ha ricordato che che c’è stata “grande compattezza tra gli Stati membri per fare un appello affinché vi siano nuove elezioni libere con regole eque” nelle quali “tutti i partiti politici siano rappresentati” nonché una richiesta di “liberare i prigionieri politici”.
Anche su Gaza Mogherini ha espresso “omogeneità delle posizioni degli Stati” spiegando che bisogna “agire innanzitutto per evitare le vittime e garantire un accesso umanitario”all’area.
Nel giorno del trasferimento a Gerusalemme dell’ambasciata statunitense lo scorso 14 maggio, la rabbia è esplosa lungo la striscia di Gaza e oltre 60 palestinesi sono rimasti uccisi negli scontri con l’esercito israeliano.
Mogherini ha riconosciuto che le “tensioni all’orizzonte politico sono causate dalla mancanza di un processo di pace e dallo spostamento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme” che è “un fattore di mobilitazione molto forte”.
“La posizione Ue – ha ribadito, come altre volte, l’alta Rappresentante – è quella di una soluzione a due stati con Gerusalemme come capitale condivisa”.