Roma – Severa e preoccupata. I due aggettivi descrivono bene lo stato d’animo con cui la Commissione europea si appresta al confronto con il nascituro governo italiano. Severa sui conti pubblici, argomento sul quale il commissario per l’Euro Valdis Dombrovskis, in una intervista sul ‘Corriere della sera’, chiede che l’Italia “continui con politiche prudenti, riduca il deficit e faccia scendere il debito” pubblico. Preoccupata per i potenziali effetti dirompenti sull’Eurozona della battaglia per cambiare le regole promessa da M5s e Lega.
Se su Twitter il commissario per gli Affari economici Pierre Moscovici saluta con favore le prime parole tranquillizzanti del presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, apprezzandone la predisposizione al dialogo, che l’atteggiamento di base sia prudente e
Je souhaite que l’#Italie garde confiance en elle-même et confiance en l’#Europe. Le fait que Giuseppe Conte se soit prononcé en faveur d’un dialogue avec les institutions européennes va dans le bon sens #8h30politique
— Pierre Moscovici (@pierremoscovici) May 24, 2018
guardingo verso la nuova maggioranza guidata da Luigi Di Maio e Matteo Salvini si intuisce dal no comment di un’altra commissaria, la titolare delle deleghe all’Occupazione Marianne Thyssen: “Non ho sentito le prime dichiarazioni di Conte e non è il momento giusto per commentare”, ha dichiarato a margine di un’audizione all’Europarlamento, con l’evidente timore di non innescare l’ennesimo ‘incidente diplomatico’ tra Roma e Bruxelles dopo le recenti dichiarazioni che hanno ricompattato il fronte M5s-Lega quando si intravvedeva un raffreddamento dei rapporti.
La preoccupazione maggiore, quella per la tenuta dell’Eurozona, emerge ancora da una risposta di Dombrovskis nell’intervista rilasciata al Corriere. Anzi, da una mancata risposta. Quando il cronista gli fa notare che alcuni ritengono l’Italia abbastanza grande da piegare l’intero sistema se minacciasse l’uscita dall’Eurozona, il commissario non smentisce la tesi, ma rinvia a un confronto con l’esecutivo “per capire quali sono le sue intenzioni”.
In attesa di questi chiarimenti, il vicepresidente dell’esecutivo comunitario Sottolinea che “è importante tenere la rotta di politiche di bilancio e macroeconomiche responsabili”. Poi ricorda che “la nostra raccomandazione prevede una correzione strutturale dello 0,3% del Pil sul 2018, al netto delle una tantum e degli effetti ciclici”. Un’ulteriore correzione dello 0,6% sarà richiesta per il 2019 quando “esprimeremo la nostra raccomandazione sulla bozza di legge di Stabilità”. Il commissario, su domanda precisa, non esclude né conferma che da Bruxelles arrivi la richiesta di una manovra correttiva in corso d’anno: “Non posso dirlo ora. Ne parleremo con il nuovo governo”. Un altro dossier che si aggiunge a quelli già sul tavolo del prossimo esecutivo.