Bruxelles – L’europarlamentare Massimo Paolucci (Liberi e Uguali, S&D) ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea per verificare che sia compatibile con il diritto comunitario l’obbligo di irrorare con pesticidi (alcuni dei qual vietati dall’Ue) uliveti e campi della Puglia meridionale, con almeno quattro applicazioni a partire questo mese. Un obbligo imposto da un decreto dell’ex ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina come misura di lotta al vettore della Xylella fastidiosa, il batterio considerato responsabile del disseccamento degli ulivi in quell’area,
Nell’interrogazione con richiesta di risposta scritta, depositata ieri a Bruxelles, Paolucci ricorda innanzitutto che il 27 aprile scorso i rappresentanti dei governi Ue hanno approvato la proposta della Commissione di vietare tutti gli usi esterni di alcuni pesticidi neonicotinoidi, fra cui l’Imidacloprid,che erano comunque “già soggetti a severe restrizioni di utilizzo ai sensi del Regolamento di esecuzione 485/2013 a causa delle loro gravi conseguenze sulle api”.
Nonstante questo, si legge nell’interrogazione, “con decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 13 febbraio 2018 (Decreto Martina), l’Italia ha indicato l’Imidacloprid come una delle sostanze attive suggerite per la lotta al vettore del batterio Xylella fastidiosa”. Paolucci chiede pertanto alla Commissione di sapere: “se e quando l’Italia ha provveduto a informare la Commissione e gli altri Stati membri delle misure di emergenza adottate con il Decreto o dell’intenzione di derogare alle restrizioni già in vigore per l’Imidacloprid”.
Inoltre, l’eurodeputato di Leu chiede “se la Commissione non ravveda nel Decreto Martina misure incompatibili con la Direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi”, e se “non intenda chiedere all’Efsa (l’Autorità Ue di sicurezza alimentare di Parma, ndr) di emettere un parere o di fornire assistenza scientifica o tecnica rispetto all’uso massiccio e obbligatorio di pesticidi, tra cui l’Imidacloprid, in Puglia”.
Il Decreto Martina sta sollevando forti opposizioni locali e una pioggia di ricorsi in Puglia, da parte di agricoltori, associazioni ambientaliste e di cittadini, con 48 sigle che hanno promosso un appello alla disobbedienza civile sui social media, mentre a livello nazionale l’Isde, Associazione medici per l’Ambiente, ha emesso ieri un comunicato in cui afferma che “pesticidi dannosi per l’ambiente e per la salute umana non possono essere imposti per legge”.