Roma – A giudicare dal volto del segretario della Lega Matteo Salvini – molto scuro e insolitamente avaro di dichiarazioni all’uscita dal secondo incontro con il capo politico del M5s Luigi Di Maio, a Montecitorio – si direbbe che cominciano a farsi strada le prime difficoltà nel dialogo per la formazione di un esecutivo giallo-verde. Impressione del tutto opposta, invece, guardando il sorriso e l’ostentazione di ottimismo del leader pentastellato. “Stiamo facendo notevoli passi avanti sul programma di governo e trovando ampie convergenze sui temi che stanno a cuore agli italiani”, riferisce elencando gli argomenti di cui si è discusso: “Reddito di cittadinanza, flat tax, superamento della legge Fornero, lotta al business dell’immigrazione, conflitto di interessi”. È la prova, sottolinea, che “siamo nella terza Repubblica dove, come vedete, si parla prima di temi”. Contenuti che sono al centro anche per Salvini, che affida il suo elenco a un post sul proprio profilo Facebook con l’ormai abituale hashtag #andiamoagovernare. Una lista leggermente più lunga, in cui tra le aggiunte figura pure un “difendere l’Italia in Europa”.
Proprio il rapporto del futuro governo giallo-verde – se effettivamente nascerà – con l’Unione europea è l’incognita maggiore per i partner europei. Tanto che il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, intervenendo stamane alla conferenza sullo stato dell’Unione europea a Firenze, ha sottolineato come in Europa “tutti guardano con grande attenzione a quello che accadrà nel nostro Paese”, aggiungendo che “non ha senso” proporre un uscita dall’Ue e neppure proporre un referendum sulla moneta unica, che sarebbe “autolesionista”.
A rassicurare questi ‘sguardi attenti’ è Di Maio, che spiega: “Oggi conosciamo la situazione dell’Europa, sappiamo che ci sono cose che vanno fatte. Ci sono anche nell’ambito del bilancio europeo delle pretese che l’Italia deve portare avanti: sul Fondo sociale europeo, sui finanziamenti che devono arrivare”. Tuttavia, precisa, “chi vede in questa ipotesi di governo” tra M5s e Lega “una minaccia per l’Europa, forse vede una minaccia per la sua poltrona”.
Rassicurazioni sul fronte dei rapporti con Bruxelles sarebbero arrivate dai 5 stelle anche al Colle, in particolare con riguardo ai conti pubblici, argomento cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella guarda con molta attenzione. Da parte dei pentastellati ci sarebbe la garanzia di voler rispettare gli impegni di riduzione del deficit. Nel caso in cui si presentasse la necessità di sforare, lo scostamento avverrebbe in ogni caso dopo un confronto con la Commissione europea per cercare soluzioni concordate.