Bruxelles – L’Agenzia europea della sostanze chimiche (Echa) ha violato le procedure, negando la registrazione di prodotti dei francesi di Esso Raffinage in un modo contrario alle regole. In particolare ha inviato “dichiarazioni di non conformità” sotto forma di semplice lettera, e questo secondo il Tribunale dell’Ue non è possibile. Per questo motivo i giudici di Lussemburgo hanno deciso di annullare la decisione dell’Echa, invitando l’Agenzia a rifare tutto daccapo.
Il problema è procedurale. “L’Echa ha esercitato le proprie competenze senza rispettare le modalità ad esse relative”, rileva il Tribunale di Lussemburgo. Quando Esso Raffinage ha chiesto la registrazione di una particolare sostanza per uso industriale, da Helsinki l’Echa ha constatato l’assenza di conformità del fascicolo di registrazione con il regolamento per la Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (più noto come Reach), imponendo alla compagnia francese di fornire informazioni.
L’Echa ha quindi inviato alle autorità francesi, con copia alla Esso Raffinage, una “dichiarazione di non conformità a norma del regolamento REACH”, redatta in inglese e sotto forma di semplice lettera. Peccato che la lettera in questione “corrisponde a una decisione che l’Echa avrebbe dovuto adottare secondo la procedura prevista nel regolamento Reach”, secondo il Tribunale, che annulla dunque l’atto e il suo contenuto.
Una brutta figura per L’Agenzia europea della sostanze chimiche. L’Echa, qualora intendesse constatare la non conformità del fascicolo di registrazione della Esso Raffinage, “dovrà adottare una nuova decisione in conformità alla procedura prevista nel regolamento stesso”.