Bruxelles – All’indomani del via libera della Commissione Ue all’acquisizione di Ilva da parte del colosso ArcelorMittal, l’associazione degli acciaieri europei Eurofer lancia le sue previsioni positive per il mercato europeo dell’acciaio. Il rischio è che vengano messe in dubbio dalla decisione del presidente Usa Donald Trump di imporre dazi sulle importazioni.
Secondo i dati pubblicati oggi in un report di Eurofer (l’associazione europea per l’acciaio), il consumo della lega di ferro e carbonio dovrebbe crescere nel 2018 del 2,3%, cioè 0,4 punti percentuali in più rispetto al previsto. Per di più, si legge nel rapporto, i dati relativi al 2017, “confermano che l’anno scorso si è verificata la più forte espansione dell’attività dal 2011 nei settori che utilizzano l’acciaio” mentre quelli preliminari relativi alla crescita del settore nel primo trimestre di quest’anno sono “abbastanza positivi” – anche se in misura minore rispetto allo stesso periodo nel 2017.
“Gli ultimi dati mostrano che l’industria siderurgica europea ha finalmente fatto marcia indietro verso una base più solida”, ha affermato Axel Eggert, direttore generale di Eurofer, aggiungendo però che le prospettive “positive” della domanda possono essere danneggiate da un’offerta soggetta alle “distorsioni delle importazioni” come effetto secondario dei dazi americani che ammonterebbero al 25%.
Trump ha imposto le tariffe sulle importazioni di acciaio insieme a una tariffa del 10% sull’alluminio il 23 marzo scorso, ma ha concesso esenzioni temporanee a Canada, Messico, Brasile, Unione europea, Australia e Argentina. L’esenzione per i canadesi, gli europei e i messicani sono state prorogate fino al primo giugno, ma fonti Usa fanno sapere che non vi saranno ulteriori rinvii oltre quella data.
Egger avverte: “Un aumento delle importazioni verso l’Ue potrebbe causare un danno irreparabile all’industria siderurgica europea se non saranno usati gli strumenti di salvaguardia”. A tal proposito, la Commissione europea ha aperto un’inchiesta sul settore, per essere pronta a mettere in atto una strategia nel caso venissero dirottate verso il mercato Ue le esportazioni da altri Stati colpiti dai dazi statunitensi.
La Commissione ha anche dichiarato che imporrà dazi su 2,8 miliardi di euro (3,36 miliardi di dollari) di esportazioni statunitensi, compresi burro di arachidi e jeans, se gli Stati uniti adotteranno tariffe all’importazione dei metalli dall’Ue, una voce che vale 6,4 miliardi di euro.