Roma – Italia e Grecia non registrano correttamente i migranti che entrano nell’Ue dal loro territorio, lasciandoli liberi di proseguire negli altri Paesi dello spazio europeo di libera circolazione. L’accusa proviene dal ministro olandese per l’immigrazione, Mark Harbers, che in una lettera visionata dal quotidiano britannico Times se ne lamenta con la Commissione europea.
La tesi di Amsterdam si basa sul fatto che “il 95% degli immigrati clandestini arrivati in Olanda provengono da altri paesi dell’area Schengen”. Questo, per Harbers, smentirebbe quanto sostenuto da Bruxelles nell’archiviare una procedura di infrazione contro Italia e Grecia, e cioè che quasi il 100% dei migranti sbarcati in Italia e Grecia vengono registrati correttamente nel sistema Eurodac, con la raccolta di impronte digitali e fotosegnalazioni come previsto dalle regole dell’Ue. Se “solo un terzo” dei migranti giunti in Olanda risultano già registrati altrove, scrive nella missiva il ministro, “significa che due terzi di essi riescono ad entrare in Europa e a viaggiare nei Paesi europei senza alcun controllo, nonostante tutte le misure prese” per impedirlo.
L’esponente dell’esecutivo olandese ne ha anche per il gruppo di Visegrad, formato da Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria, i cui governi rifiutano di attuare gli accordi sulla redistribuzione dei richiedenti asilo. Questo atteggiamento “deve avere un prezzo”, secondo Harbers. Riecheggiando la proposta italiana di legare l’erogazione dei finanziamenti europei al rispetto degli impegni sui migranti, il titolare dell’Immigrazione dei Paesi bassi non ha dubbi: “I paesi che rifiutano la loro solidarietà e violano gli obblighi comunitari dovrebbero essere penalizzati e gli si dovrebbe tagliare i fondi europei”.