Bruxelles – Un bilancio da più di 1.200 miliardi di euro, con un aumento delle risorse per ricerca, immigrazione e tagli all’agricoltura. La Commissione europea pubblica la proposta di bilancio comune per il periodo 2021-2027. Una proposta ambiziosa, perché chiede agli Stati membri di mettere sul piatto, a prezzi correnti, 1.246 miliardi di pagamenti (le risorse realmente in cassa) e 1.279 miliardi di impegni (quanto si prevede si possa spendere).
Si tratta di un aumento di oltre 100 miliardi rispetto al bilancio settennale attualmente in corso (908 miliardi di pagamenti e 959,9 miliardi in impegni per il ciclo 2014-2020), con la differenza che in prospettiva ci saranno meno Stati membri (il Regno Unito uscirà a breve), e quindi si chiedono più sforzi ai governi. Questi dovranno contribuire al funzionamento dell’Ue con un risorse pari all’1,1% del Reddito nazionale lordo (circa l’1% attualmente). “Da questo dipenderà l’avvenire dell’Europa a ventisette”, sottolinea il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.
Principali aumenti
Il team Juncker propone aumenti di bilancio per la Ricerca (97,6 miliardi in sette anni, rispetto agli 80 miliardi dell’attuale budget), per Erasmus+ (che raddoppia, passando a 30 miliardi dai 14,8 miliardi garantiti tra il 2014 e il 2020), e immigrazione (complessivamente si passa da circa 13 miliardi ai 34 miliardi proposti. Di questi, 11,2 miliardi sono destinati alla voce ‘migrazioni’, 10,4 miliardi alla voce ‘asilo’). Prevista una specifica nuove voce di spesa per l’inter-rail europeo per i giovani (700 milioni di euro), cavallo di battaglia del Ppe. Saranno ‘solo’ pari a 21,3 miliardi le risorse complessive per la gestione delle frontiere, ben al di sotto di quanto richiesto dal commissario per l’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos.
Principali tagli
La Commissione europea propone “tagli del 7% alle politiche di coesione”, rileva il commissario per il Bilancio, Gunther Oettinger. Le dotazioni del Fondo europeo per lo sviluppo rurale (Fesr) si riduce quindi a 226 miliardi e il fondo di coesione a 46 miliardi. Previste riduzioni nelle risorse per le cosiddette ‘Grandi reti’, le infrastrutture di trasporto, energetiche e digitali. Il fondo Cef (Connecting Europe Facility) appositamente dedicato passerà dagli attuali 33,3 miliardi di euro a 24,4 miliardi. Previsti tagli anche alla Pac, la politica agricola comune. Ridotti sia i pagamenti diretti (da 303 miliardi a 286 miliardi) sia le dotazioni del Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale (il Feasr si riduce da 101 miliardi a 78,8 miliardi di euro).
Risorse proprie
Nella bozza di bilancio, ora al vaglio di Parlamento e soprattutto Stati membri, si propone la creazione di nuove fonti di auto-finanziamento (risorse proprie) attraverso il versamento all’Ue del 20% dei proventi della compravendita dei permessi di emissioni dei gas a effetto serra (Ets), e il versamento all’Ue del 3% del prelievo sui ricavi fiscali derivanti dall’attuazione della base imponibile comune per l’imposta sulle società (Ccct).