Bruxelles – L’high-tech europeo è ‘made in China’. Un terzo delle importazioni Ue (34%) di attrezzature aerospaziali, apparecchiature elettroniche per la telecomunicazione elettronica, prodotti farmaceutici e strumenti scientifici è rappresentato da acquisti compiuti in Cina. Nel 2017 sui 357 miliardi di euro di prodotti tecnologici acquistati all’estero, 121 miliardi di euro sono quelli spesi sul mercato cinese, rileva Eurostat nei dati diffusi oggi.
L’high-tech del gigante asiatico piace più di quella degli Stati Uniti, secondo fornitore europeo con 96 miliardi di euro di prodotti venduti agli Stati membri dell’Ue (27% circa dell’import totale). Svizzera (23 miliardi di euro) e Vietnam (17 miliardi) gli altri Paesi per importazioni tecnologiche. La domanda europea è soprattutto di elettronica per telecomunicazioni, cui si aggiunge quella per il settore aero-spaziale.
Stati Uniti e Cina sono rispettivamente il primo e il secondo mercato per le esportazioni europee di prodotti tecnologici. Nel 2017 l’Ue nel suo complesso ha venduto agli americani tecnologie per 84 miliardi di euro, e ai cinesi per 39 miliardi di euro. Terzo e quarto acquirente dell’Ue la Svizzera (21 miliardi) e gli Emirati Arabi (13 miliardi). Aerospazio, farmaci e telecomunicazioni i settori oggetto di domanda extra-comunitaria.
Nel complesso del settore l’Ue ha una bilancia commerciale in passivo. Quando si parla di tecnologie l’insieme dei Ventotto importa più di quanto riesce a esportare. A fronte di 357 miliardi di euro di import, nel 2017 l’Unione europea ha registrato 334 miliardi di export (-23 miliardi).
Da notare alla voce ‘armamenti’ l’attivo da poco più di due miliardi di euro dell’Ue, che vanta un saldo commerciale positivo anche con Paesi quali Arabia Saudita (+233 milioni) e Russia (+19 milioni).