Strasburgo – Promuovere una politica europea armonizzata sulle vaccinazioni, contrastare la contro-informazione degli anti-vaccinisti e le fake-news sulla nocività dei preparati per l’immuno-profilassi. Nel giorno in cui arriva la notizia che in Romania almeno 35 bambini sono morti di morbillo perché non c’è ancora una legge che imponga la vaccinazione, il Parlamento europeo prende una posizione chiara, approvando a larga maggioranza una risoluzione che chiede maggiori sforzi agli Stati membri e alla Commissione per contrastare un fenomeno, quello del ‘no-vax’, che preoccupa l’Aula di Strasburgo. Il testo non è vincolante, ma serve a mandare un messaggio politico alle altre istituzioni Ue. Urge “un programma di vaccinazione più armonizzato e meglio allineato in tutta l’Ue”.
L’Aula ricorda che secondo le stime la vaccinazione previene 2,5 milioni di morti l’anno in tutto il mondo, e riduce i costi dei trattamenti specifici per le malattie, compresi i trattamenti antimicrobici. Un bene per la salute e per il portafogli. Eppure il Parlamento esprime “preoccupazione per l’allarmante fenomeno della riluttanza nei confronti dei vaccini”. Da qui la richiesta, indirizzata ai governi nazionali e alla Commissione europea, di “elaborare un piano d’azione onnicomprensivo dell’Ue che ponga il problema sociale della riluttanza nei confronti dei vaccini”. Agli Stati membri si chiedono poi “maggiore trasparenza nella produzione dei vaccini e l’adozione di misure per rassicurare i cittadini europei”, così da smontare pericolose dietrologie, teorie del complotto e fake news.
La risoluzione esprime una netta e chiara “condanna” per la diffusione di “informazioni inaffidabili, fuorvianti e prive di fondamento scientifico in materia di vaccinazioni”. Un fenomeno ingigantito dalla rete. Internet è un contenitore di messaggi ‘no-vax’ che richiede interventi, come tutto il movimento antivaccinista. Da qui l’invito a Stati membri e Commissione europea ad adottare “misure efficaci contro la diffusione di tali informazioni fuorvianti”.
Il testo cerca di sgombrare il campo da teorie complottiste. “I vaccini – recita la risoluzione – sono rigorosamente testati attraverso molteplici fasi di prova prima di essere pre-selezionati dall’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) e approvati dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema, oltre a essere periodicamente rivalutati; sottolinea che i ricercatori sono tenuti a dichiarare ogni eventuale conflitto di interessi”.