Strasburgo – Nuove regole per garantire il corretto utilizzo del denaro pubblico nei finanziamenti ai partiti e alle fondazioni politiche europee sono state approvate in via definitiva dal Parlamento europeo con 561 voti favorevoli, 89 contrari e 36 astensioni. .
Martedì, i deputati si sono espressi in favore della proposta della Commissione europea volta a impedire ai singoli individui di creare partiti europei, permettendone la creazione solo ai partiti nazionali. Ciò serve per impedire che singoli membri di un partito nazionale creino più di un partito europeo con lo scopo di massimizzare l’accesso ai fondi pubblici, senza che i loro partiti abbiano la giusta dimensione europea.
Sarà più semplice per il Parlamento europeo recuperare gli importi indebitamente versati e le persone colpevoli di frode saranno tenute a rimborsare i fondi indebitamente spesi. La Procura europea, che deve ancora iniziare ufficialmente il suo lavoro, sarà chiamata a indagare su presunti abusi in futuro.
Se un partito europeo e la sua fondazione affiliata non riescono a soddisfare i requisiti di sponsorizzazione necessari o forniscono false informazioni al momento della registrazione, l’Autorità indipendente per i partiti politici europei annullerà la registrazione.
Trasparenza più rigorosa e più equa condivisione di fondi
Il Parlamento desidera che i partiti nazionali mostrino il logo e il manifesto politico del loro partito europeo affiliato sui propri siti web, come condizione per accedere ai fondi. Devono farlo almeno 12 mesi prima della presentazione della domande di finanziamento.
Infine, il regolamento rivisto sul finanziamento ridurrà la quota attualmente assegnata equamente a tutti i partiti europei dal 15% al 10%. Il restante 90% dovrà essere distribuito proporzionalmente al numero di deputati eletti in ciascun partito.
I commenti
“Le istituzioni hanno lavorato bene insieme per colmare le lacune che finora hanno permesso la creazione di un partito politico europeo solo per motivi di finanziamento”, ha dichiarato soddisfatto il co-relatore Rainer Wieland (Ppe, De). La co-relatrice Mercedes Bresso (S&D, It) sostiene che “abbiamo adattato la normativa vigente agli ultimi sviluppi e alle esigenze della politica europea. Abbassando la soglia per la distribuzione dei fondi e concentrandoci sulla visibilità dei partiti nazionali membri, abbiamo migliorato la rappresentanza democratica dei partiti politici europei e delle fondazioni, attraverso un finanziamento che è veramente proporzionale alla loro presenza nel Parlamento europeo”.
Secondo il vice presidente dell’Europarlamento Fabio Massimo Castaldo (M5s) invece “il Parlamento europeo ha perso oggi l’occasione storica di tagliare i costi della politica. Con la scusa di rivedere l’attuale normativa sul finanziamento di partiti e fondazioni per prevenire eventuali abusi, è stato approvato l’innalzamento dei fondi rimborsabili dall’85% al 90%
per il budget annuale dei partiti politici europei e addirittura al 95% per le fondazioni politiche”. Secondo Castaldo “la linea della trasparenza e della sobrietà, in questo caso, ha perso”.
E ora?
Il Consiglio dovrebbe approvare il nuovo regolamento, già concordato informalmente con i deputati, il 26 aprile. Dopo l’entrata in vigore delle nuove regole, i partiti politici europei esistenti avranno due mesi per presentare la prova che soddisfano ancora i criteri di registrazione. In caso contrario, il partito e la sua fondazione affiliata verranno cancellati dal registro. Il Parlamento desidera che le nuove regole entrino in vigore entro la fine di giugno di quest’anno, quando sarà pubblicato il bando per le domande di finanziamento per il 2019 (anno elettorale europeo).