Strasburgo – Entro il 2050 la produzione edile europea dovrà essere ‘eco-friendly’ ed ‘energy-free’. Vuol dire che tutti gli edifici pubblici e privati dovranno essere amici dell’ambiente, in grado di abbattere completamente i consumi energetici e prevedere una colonnina per i veicoli elettrici. Ambizioso? Non per l’Unione europea, che ha fissato l’obiettivo nell’aggiornamento della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia approvata in via definitiva dall’Aula del Parlamento europeo. La modifica del testo legislativo introduce un nuovo “indicatore d’intelligenza”, strumento per la misurazione della capacità degli edifici di migliorare la propria operatività e interazione con la rete, adattando il consumo energetico alle esigenze reali degli abitanti. Vere e proprie case ‘smart’ su cui dovrà lavorare la La Commissione europea di qui alla fine del 2019, scadenza prevista per la messa a punto dello speciale indicatore.
Ancora, sia i nuovi edifici che gli esistenti in cui verranno rimpiazzati i generatori di calore, dovranno essere dotati di dispositivi automatizzati per regolare i livelli di temperatura, mentre saranno inasprite le norme sull’ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento e sull’automazione degli edifici.
Le modifiche legislative, approvate dall’Aula a larga maggioranza (546 sì, 35 no, 96 astensioni) impongono poi agli Stati membri di elaborare strategie nazionali a lungo termine per sostenere la ristrutturazione di edifici con l’obiettivo di ridurre le emissioni dei gas a effetto serra nell’Ue dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990. Le strategie nazionali dovranno seguire tabelle di marcia precise per l’abbattimento di emissioni e consumi entro il 2050. Sono previste tappe intermedie per il 2030 e il 2040 con tanto di monitoraggio dell’attuazione delle strategie nazionali.
Non finisce qui. La direttiva sull’efficienza energetica in edilizia così come riscritta introdurrà inoltre requisiti sulla mobilità elettrica per gli edifici di nuova costruzione e per quelli in ristrutturazione. Nello specifico dovrà esserci almeno un punto di ricarica per veicoli elettrici negli edifici in cui saranno presenti più di dieci posti auto. Sarà inoltre necessario installare infrastrutture di cablaggio per la ricarica di veicoli elettrici nei nuovi edifici residenziali e in quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti.
La rivoluzione ‘green’ sarà un’opportunità per la sostenibilità e per l’economia, sottolinea il relatore del testo, il danese del Ppe Bendt Bendtsen (Ppe) “Questi obiettivi di lungo periodo per la ristrutturazione del parco immobiliare dovrebbero sostenere investimenti e la creazione di nuovi strumenti di finanziamento per cittadini e le imprese”. In tal senso “daremo agli investitori la certezza che il rinnovamento energetico è prioritario per il futuro”.