Bruxelles – L’Unione europea sta facendo della transizione all’economia circolare una priorità, e le nuove tecnologie digitali rappresentano uno strumento essenziale per intraprendere questo percorso senza perdere opportunità e vantaggi che questo sistema può offrire. È la tesi dell’European policy centre, ‘think tank’ specializzato in Affari europei, che sottolinea in un articolo di Romain Pardo (qui in inglese) come ci siano già alcune iniziative da parte della Commissione europea sul mercato unico digitale considerate rilevanti per la promozione di questo tipo di economia di riciclo e riutilizzo.
L’analisi si sofferma sulla considerazione che la creazione, l’estrazione, il trattamento e la condivisione di dati provenienti da sensori, dispositivi connessi e piattaforme online porteranno a un utilizzo più intelligente delle risorse. La condizione è però che si crei un clima di fiducia sulla gestione di tali dati, e per questo, secondo il think tank, sono importanti i pacchetto legislativo sulla cybersicurezza e il regolamento sulla protezione dei dati, che rappresentano “un passo nella giusta direzione”, anche se servono ulteriori “garanzie legali e tecnologiche” per convincere consumatori e imprese che i loro dati sono al sicuro.
Anche l’utilizzo di piattaforme online rappresenta un mezzo che può portare a un maggiore sviluppo dell’economia circolare. La Commissione europea ha infatti collegato la sua ‘Agenda europea per l’economia partecipativa’ con la comunicazione ‘Piattaforme online e mercato unico digitale’. Entrambe riconoscono la necessità di aumentare la fiducia dei consumatori in queste piattaforme, includendo misure di protezione per i consumatori stessi.
L’impegno di 340milioni di euro che la Commissione prevede sulla promozione delle tecnologie ‘blockchain’ è un ulteriore elemento che può “moltiplicare i benefici” dell’economia circolare, indica ancora l’Epc. Investire di più nello sviluppo delle competenze digitali dei cittadini è un altro dei punti chiave per il successo, secondo l’analisi di Pardo, che apprezza i passi svolti in questa direzione con la revisione di medio termine sul Mercato unico digitale del 2016. Nel rapporto, tuttavia, viene sottolineato come sia indispensabile un maggiore sforzo per garantire che gli imprenditori che vogliono sviluppare un modello di economia circolare acquisiscano le conoscenze digitali necessarie.