Roma – Dopo le notizie di un avvicinamento tra il Movimento 5 stelle ed En marche – circolate la scorsa settimana su alcuni giornali ma ampiamente smentite – una delegazione di parlamentari della formazione messa in piedi dal presidente francese, Emmanuel Macron, si è recata oggi in visita a Roma. Obiettivo non era stringere improbabili legami con il M5s ma continuare a coltivare la relazione privilegiata con il Pd, nell’ottica di un’alleanza per le elezioni europee in programma a maggio 2019.
La delegazione transalpina, guidata dal responsabile Europa Pieyre-Alexandre Anglade, ha incontrato Sandro Gozi, sottosegretario uscente agli Affari europei, esponente di primo piano del Pd e artefice del dialogo con Macron, suo vecchio amico. L’esponente dell’esecutivo dimissionario ha dato notizia dell’incontro con un tweet
https://twitter.com/GuillaumeChiche/status/984020743326519296
e in una nota ha aggiunto che “prosegue il nostro dialogo per la rifondazione europea e per la costruzione di una nuova alleanza progressista, per vincere la battaglia contro gli estremisti e i populisti antieuropei”. Un confronto definito “costruttivo” da altri due dei partecipanti, Guillaume Chiche e Pierre Person, i quali hanno usato lo stesso social network per esprimere la loro soddisfazione.
https://twitter.com/GuillaumeChiche/status/984020743326519296
Grazie @sandrogozi per questa discussione costruttiva ! https://t.co/BhXH4KGbZz
— Pierre PERSON (@Pierr_Person) April 11, 2018
C’è anche chi però nel Pd non esulta di questa attenzione del sottosegretario verso un partito che non fa parte del socialismo europeo. L’eurodeputato Daniele Viotti è molto polemico verso l’iniziativa di Gozi, e contesta che riguardi il Partito democratico. “Noto in questi giorni l’attivismo dell’ex collega ed ex sottosegretario Sandro Gozi nei confronti di forze politiche liberali e affini – dice Viotti -. Gozi, che non mi risulta abbia incarichi nel Partito Democratico, è ovviamente libero di incontrare chi preferisce, ma sarebbe utile capire se lo sta facendo a titolo personale o se ha ricevuto un mandato, nel caso, da chi e con che obiettivi”. Viotti afferma che “la casa politica europea del Pd è il Pse e che l’unica persona titolata a rappresentarci nei consessi europei è Piero Fassino”.