Roma – Troppo costoso e dunque con pochi vantaggi reali per il Paese. Il commissario europeo Jyrki Katainen ha provato a non rispondere alle domande, insistenti, dei milanesi sul reddito di cittananza, ma alla fine ha ceduto. “Non parlo della situazione politica italiana, che è così delicata”, per via dello stallo sulla formazione del nuovo esecutivo, aveva esordito. “La Commissione europea non ha una posizione in merito”, aveva aggiunto cercando di tenersi alla larga da commenti e valutazioni. Ma alla fine il titolare delle deleghe al Lavoro, crescita e investimenti della Commissione Ue, in un dialogo con i cittadini a Milano, sul cavallo di battaglia della campagna elettorale del Movimento 5 stelle, una critica la muove: “potrebbe essere troppo costoso”, ammonisce, vanificando forse ogni tentativo di evitare polemiche.
Rispondendo alle domande degli studenti dell’Università Bocconi, il finlandese parla anche della guerra commerciale scatenata a suon di dazi dall’amministrazione statunitense di Donald Trump. “Gli Usa stanno seguendo la legge del più forte, come prima della Seconda guerra mondiale”, mentre l’Unione europea ha “scelto lo Stato di diritto”, spiega. “Non ci sono vincitori nelle guerre commerciali”, aggiunge l’esponente dell’esecutivo comunitario. In questa vicenda “abbiamo cercato di avere le minori ripercussioni sui cittadini europei”, riferisce ancora, “ma non possiamo intraprendere azioni per influenzare il comportamento delle autorità statunitensi”. “Vogliamo attenerci alle norme dell’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto), aggiunge il commissario, secondo il quale “non abbiamo altra scelta che attenerci alle norme stabilite dall’assetto mondiale”.