Bruxelles – Il Parlamento europeo rafforza la protezione dei lavoratori dall’esposizione a sostanze cancerogene, ancora causa principale di morte degli operai nell’Unione europea. La Commissione per l’occupazione e gli affari sociali ha aggiunto nuove sostanze, incluso i fumi derivanti dalla combustione del diesel, alla lista di quelle cancerogene da cui tutelare gli operai nelle fabbriche.
La nuova black list delle sostanze nocive alla salute, approvata dalla commissione Lavoro del Parlamento europeo, include ora anche tossine considerate responsabili del cancro come i fumi del gasolio appunto ma non solo: nella lista ci sono anche la trielina, prodotto sintetico, la 4,4 metilendialinina (MDA), epicloridrina, simile al cloroformio, dibromuro di etilene, e sostanze mischiate a benzopireni, contenuti di solito nel catrame. Sono inclusi anche oli usati nei motori di automobili, treni e nel settore di trasporti navali e aerei.
Questa seconda revisione delle norme del 2004 ha lo scopo di aumentare ulteriormente la protezione di più di 4 milioni di lavoratori europei, riducendo il rischio di malattie come il cancro dovute alla costante esposizione a sostanze nocive per la salute, rivendica il Parlamento. Gli operai che sono maggiormente a rischio di essere esposti a queste sostanze e gas nocivi lavorano nel settore delle costruzioni, dell’industria del metallo, costruzione e riparazione di macchine e fabbricazione di utensili.
“Il cancro è la causa principale di morte dei lavoratori nell’Unione europea” dichiara il parlamentare belga Claude Rolin, membro del partito popolare europeo, che spera che questa iniziativa possa ridurre queste statistiche ancora elevate. “Le aziende e gli stessi lavoratori saranno resi più consapevoli delle sostanze con cui hanno a che fare ogni giorno in modo che riducano il contatto e l’esposizione con queste sostanze nocive”, continua Rolin.
La proposta di direttiva è stata approvata in Commissione Lavoro con 41 voti a favore, 0 contrari e 7 astenuti. Si passa ora ai negoziati tra il Parlamento e i ministri dei Paesi membri.