Bruxelles – Quindici Paesi membri hanno espulso oltre un centinaio di diplomatici russi in relazione all’avvelenamento della ex spia russa Sergey Skripal e della figlia Yulia avvenuto lo scorso 4 marzo a Salisbury, nel Regno Unito. Oggi è stato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ad annunciare la serie di azioni congiunte prese nel rispetto di quanto concordato nell’ultimo Vertice Ue per fare pressione su la Russia di Vladimir Putin. “Il Consiglio europeo ha condannato in modo drastico il recente attacco a Salisbury. Ha concordato con la valutazione del governo del Regno Unito, secondo cui è altamente probabile che la Federazione russa sia responsabile e che non vi sia alcuna spiegazione alternativa plausibile”, ha affermato Tusk ricordando che Bruxelles ha già deciso di richiamare l’ambasciatore dell’Ue in Russia per le consultazioni. “Ulteriori misure, comprese ulteriori espulsioni all’interno di questo quadro comune dell’Ue, non devono essere escluse nei prossimi giorni e settimane”, ha avvertito Tusk.
Sono 31 in totale i diplomatici russi dei quali è stata chiesta l’espulsione da 15 Paesi Ue tra cui l’Italia da cui ne sono stati allontanati due. Gli altri Paesi sono: Francia, Germania e Polonia (4), Repubblica Ceca e Lituania (3), Spagna, Danimarca e Olanda (2), Estonia, Croazia, Finlandia, Lettonia, Romania e Norvegia (1). A questi si aggiungono i 23 già espulsi la scorsa settimana dal Regno Unito e i 60 dagli Stati Uniti (di cui 12 all’Onu e 48 all’ambasciata), quattro dal Canada, tredici dall’Ucraina.