Bruxelles – Certo quasi la metà degli italiani pensa che il Paese potrebbe avere un futuro migliore se uscisse dall’Unione europea, ma la sfiducia verso le istituzioni nazionali è tale che gli stessi cittadini in grande maggioranza vorrebbero che più decisioni fossero prese a Bruxelles. Insomma meglio Jean-Claude Juncker e il suo fido Martin Selmayr che i nostro governanti.
È quanto emerge dall’88esimo Rapporto Italia dell’Eurobarometro, il sondaggio condotto a livello europeo sulle opinioni dei cittadini, secondo cui il 46% degli italiani vede un futuro migliore fuori dall’Ue, una percentuale inferiore solo al 49% del Regno Unito (un risultato questo sorprendente perché significa che forse se si votasse oggi per la Brexit l’esito del referendum sarebbe diverso). Secondo il report lo scetticismo può in parte essere dovuto alla diffusa percezione che gli interessi del Paese non siano presi in sufficiente considerazione a Bruxelles, è quanto pensa il 57% degli intervistati.
In generale la fiducia nell’Unione europea è in flessione soprattutto tra i più anziani e i meno istruiti. Il 52% degli italiani tende a non fidarsi delle istituzioni europee, dato in aumento (dal 48%) dell’ultimo sondaggio. Nel campione Ue gli scettici sono il 48%. In Italia, la fiducia nell’Ue cala con l’età e cresce con i titoli di studio. I picchi di fiducia si raggiungono tra gli studenti e i giovani di età compresa tra i 15 e 34 anni, categorie dove gli ottimisti prevalgono con percentuali tra il 43% e il 53%. Con il passare degli anni aumenta invece la diffidenza verso l’Ue. Solo il 9% degli over 75 dice di fidarsi. Tra chi ha studiato almeno fino si 20 anni, il 44% dichiara di fidarsi, tra coloro senza titoli di studio la fiducia crolla al 19%. Nessuna delle istituzioni comunitarie ottiene la fiducia della maggioranza degli italiani. Tra le istituzioni europee, il Parlamento è quella che che gode del maggiore livello di approvazione (42%), la Commissione europea è al 39%, la Banca centrale europea non piace molto e suscita fiducia soltanto nel 35% degli intervistati.
Il dato curioso è che però nonostante questa fiducia in calo si guarda all’Europa comunque con un occhio più benevolo di quello che si riserva a Roma e così, seppure non godano di grande fiducia, le istituzioni europee sono comunque considerate molto più affidabili di quelle nazionali: il 78% tende a non fidarsi del governo, il 74% ha poca fiducia nel Parlamento e i partiti politici sono quasi unanimemente (83%) ritenuti poco affidabili. Il 72% degli italiani tende a non fidarsi neanche della pubblica amministrazione, delle autorità locali e regionali (71%) e della giustizia (59%), mentre suscitano la fiducia del 62% degli intervistati sia l’esercito sia la polizia. E non a caso il 61% degli italiani vorrebbe infatti che più decisioni venissero prese a livello europeo, una percentuale superiore alla media Ue (55%).