Bruxelles – L’Unione europea deve fare di più per migliorare la sua competitività. Lo chiede BusinessEurope, la Confindustria europea, che ha pubblicato il suo “Barometro Ue delle riforme 2018 – L’economia dell’Ue a 10 anni dall’inizio della crisi”, i cui dati mostrano che la produzione economica dell’Ue è cresciuta solo del 9% rispetto ai livelli precedenti alla crisi, rispetto al 15% che si è registrato negli Stati Uniti e al 18% del Canada.
“Il nostro barometro delle riforme del 2018 mostra che mentre l’Ue ha molte aziende di livello mondiale, innovative e lavoratori qualificati, si può fare molto di più per contribuire a far crescere la crescita e gli standard di vita”, ha affermato Emma Marcegaglia. La presidente di BusinessEurope ha sottolineato che “con la recente introduzione da parte degli Stati Uniti di un’importante riforma dell’imposta sulle società che migliorerà in modo significativo la sua attrattiva come sede di investimento, l’Ue deve utilizzare tutte le possibili leve per migliorare la sua competitività”.
Per Marcegaglia “l’Ue deve affrontare la crescente carenza di competenze che, nonostante la ripresa relativamente recente, è già al suo massimo da oltre 20 anni, ponendo un reale rischio che la diminuzione della disoccupazione vista negli ultimi anni presto potrebbe rallentare”.
Il report sottolinea il fatto che “il Giappone e gli Stati Uniti continuano a spendere di più in ricerca e sviluppo rispetto all’Ue”, con la Cina che addirittura “ha superato anche l’Ue per la spesa in ricerca e sviluppo negli ultimi anni”, e che “resta più difficile fare impresa nell’Ue rispetto agli Stati Uniti, con pochi progressi compiuti negli ultimi 10 anni nel colmare il divario”.